UNA BOCCATA D’ARIA, di George Orwell
Recensione 1
Conoscevo questo autore solo grazie ai due celeberrimi romanzi “La fattoria degli animali” e “1984” e lo avevo colpevolmente confinato in quella limitata, pregevole produzione. Questo romanzo è tutt’altra cosa e offre una trama che potremmo definire “tradizionale” ma non è certo inferiore alle opere più famose. Al centro del romanzo c’è George Bowling che si racconta in prima persona. George ha quarantacinque anni, è decisamente obeso, ha una dentiera nuova, una moglie, due figli; vive nella periferia di Londra e fa l’assicuratore. Siamo nell’anno 1938. George non è soddisfatto della vita che conduce. Guadagna appena il necessario per sostenere una famiglia e un tipo di vita da cui si sente oppresso.
George descrive con grande efficacia e con ricchezza di particolari il suo attuale stile di vita e le scarse aspettative di un futuro incerto. George è preoccupato per via di una guerra che prevede imminente e devastante. Prevede i bombardamenti su Londra. Si chiede cosa succederà dopo e quale sarà i prezzo della ricostruzione. Il libro è stato scritto nel 1939 e si può dire che, anche in questo caso, Orwell abbia avuto l’occhio lungo.
George si volge indietro e ricorda lungamente la sua infanzia nel piccolo paese di Lower Binfield, poco fuori Londra, dove suo padre conduceva un piccolo negozio di sementi. Questa parte del libro è piuttosto lunga e molto dettagliata. Conosciamo i genitori, il fratello, il cane e perfino l’odore della vecchia casa, la vecchia fidanzata e la passione più grande e potente di tutte di George: la pesca!
Da bambino George si appassiona talmente tanto alla pesca da trascurare scuola, amici, ragazze. Poi arriva la guerra, la prima guerra mondiale, e George si trova a combattere sul fronte francese, viene ferito e rispedito in patria e finirà il periodo bellico con un incarico amministrativo.
Dopo la guerra George si troverà di fronte un mondo completamente diverso. Con la morte dei genitori e il matrimonio con Hilda il nostro protagonista cambia vita e si trasferisce a Londra.
E siamo già oltre la metà del libro. Una prima parte scritta molto bene ma a volte un po’ lenta. Il romanzo comunque con lo scorrere delle pagine acquista spessore e leggibilità e la narrazione diventa più veloce e scorrevole. Come dicevo il nostro George è stufo della vita che conduce, preoccupato della guerra che sente vicina e inevitabile e decide di concedersi una vacanza, un’evasione dalla quotidianità, una boccata d’aria. Inventa una storia per la scettica e diffidente moglie e si reca per un’intera settimana a Lower Binfield, la città della sua infanzia, che non vede da più di venti anni.
George va così incontro al suo passato, ai suoi ricordi e ai suoi fantasmi ma nei pochi giorni di permanenza nella piccola città avrà più di una sorpresa.
Un libro intenso, malinconico ma anche spiritoso. Un esempio di humor inglese particolarmente raffinato. Consigliato
Recensione di Stefano Benucci
Recensione 2
Romanzo stimolante, intelligente e godibile, “Una boccata d’aria” fu definito dallo stesso Orwell il suo romanzo migliore e l’unico di cui non avrebbe cambiato nulla.
Il protagonista George Bowling: 45 anni, mutuo da pagare, moglie petulante e figli insopportabili, decide per una serie di cause e avvenimenti fortuiti di lasciare Londra e ritornare nel suo villaggio natio nella campagna inglese per una vacanza di una settimana.
Nel corso dell’opera, il protagonista snocciolerà la sua esistenza, le sue paure, i suoi desideri infranti nonché le sue angosce, siamo agli inizi del 39 e aleggia in tutta Europa lo spirito della guerra.
Una sorta di inno al passato,alla nostalgia del passato idealizzato, Orwell racconta il tempo che fu e cosa i meccanismi delle dittature totalitarie potrebbero portar via…
Analisi lucida nonché profetica degli avvenimenti che stavano succedendo in Europa, in questo romanzo si vedono i germogli di quello che poi sarà il suo capolavoro 1984.
Orwell non delude.
Recensione di Carmine Fico
UNA BOCCATA D’ARIA George Orwell
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