Un viaggio nel mondo di Edoardo De Filippo

Un viaggio nel mondo di Edoardo De Filippo

CANTATA DEI GIORNI PARI – CANTATA DEI GIORNI DISPARI (3 volumi) – Eduardo de Filippo

 

 

 

Ho fatto un viaggio meraviglioso, perso nel mondo del teatro di Eduardo De Filippo e raccolto in maniera magistrale in questi 4 volumi, per un totale di 39 opere, atti unici compresi, ciascuna con un apposita introduzione storico-critica; un lavoro curato nei minimi dettagli ed esauriente senza alcun dubbio.
Eduardo ha avuto secondo me il merito di portare la filosofia pirandelliana nella dimensione concreta della sua città, Napoli, arricchendola degli elementi folcloristici della sua sua terra, degli usi, costumi e superstizioni, rendendola se possibile ancora più reale e viva, pur nelle situazioni spesso paradossali che si vengono a creare (“Non ti pago” è formativa in tale senso).

 

 

Suo il merito, inoltre, nell’aver tratteggiato in modo sublime le dinamiche familiari, come in “Sabato, domenica e lunedì”, fino alla loro completa disgregazione nell’amara “Gli esami non finiscono mai”. E se con “La grande Magia” troviamo rappresentati in modo quasi surreale ma sconvolgente temi quali la gelosia e la fiducia, “Napoli Milionaria” (per ci vi parla un gioiello assoluto) colpisce per la sua drammatica attualità; da brivido la battuta finale “Mo avimm’aspetta’, Ama’… S’ha da aspetta’. Comme ha ditto ‘o dottore? Ha da passà ‘a nuttata”.
Superata la difficoltà di leggere dei copioni teatrali rimane un’esperienza letteraria di grande fascino e potenza, un viaggio che sa regalare risate, lacrime e spunti di riflessione, un’esperienza che colpisce per la sua modernità e per la capacità di tratteggiare in modo sublime gli elementi e le contraddizioni caratteristiche del nostro paese

 

 

Ho fatto un viaggio meraviglioso, perso nel mondo del teatro di Eduardo De Filippo e raccolto in maniera magistrale in questi 4 volumi, per un totale di 39 opere, atti unici compresi, ciascuna con un apposita introduzione storico-critica; un lavoro curato nei minimi dettagli ed esauriente senza alcun dubbio.
Eduardo ha avuto secondo me il merito di portare la filosofia pirandelliana nella dimensione concreta della sua città, Napoli, arricchendola degli elementi folcloristici della sua sua terra, degli usi, costumi e superstizioni, rendendola se possibile ancora più reale e viva, pur nelle situazioni spesso paradossali che si vengono a creare (“Non ti pago” è formativa in tale senso). Suo il merito, inoltre, nell’aver tratteggiato in modo sublime le dinamiche familiari, come in “Sabato, domenica e lunedì”, fino alla loro completa disgregazione nell’amara “Gli esami non finiscono mai”.

 

 

E se con “La grande Magia” troviamo rappresentati in modo quasi surreale ma sconvolgente temi quali la gelosia e la fiducia, “Napoli Milionaria” (per ci vi parla un gioiello assoluto) colpisce per la sua drammatica attualità; da brivido la battuta finale “Mo avimm’aspetta’, Ama’… S’ha da aspetta’. Comme ha ditto ‘o dottore? Ha da passà ‘a nuttata”.
Superata la difficoltà di leggere dei copioni teatrali rimane un’esperienza letteraria di grande fascino e potenza, un viaggio che sa regalare risate, lacrime e spunti di riflessione, un’esperienza che colpisce per la sua modernità e per la capacità di tratteggiare in modo sublime gli elementi e le contraddizioni caratteristiche del nostro paese

 

Recensione di Enrico Spinelli

 

 

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