TRILOGIA  DEL NOVECENTO: Nostra Signora delle patate-Terra di nessuno-Mal’aria Eraldo Baldini

Trilogia del Novecento Baldini

TRILOGIA  DEL NOVECENTO: Nostra Signora delle patate-Terra di nessuno-Mal’aria, di Eraldo Baldini

Questa raccolta di tre racconti, “Nostra signora delle patate”, “Terra di nessuno” e “Mal’aria” mi ha fatto incontrare un genere letterario che mi era sconosciuto, il “gotico rurale” e cioè una combinazione fra noir e horror di storie ambientate in terra romagnola e precisamente nel ravennate.

Trilogia del novecento

Baldini ci racconta tre storie brevi e veramente terrorizzanti articolate temporalmente fra il 1906 e il 1923/1924 dove si mescolano storia mondiale e storia dei singoli, scienza e superstizione.

Nella prima, “Nostra signora delle patate”, forse la più debole delle tre, racconta di una ragazzina alla quale appare una donna con gli stivali che rivuole indietro il suo terreno. L’apparizione verrà travisata e la signora con gli stivali diventerà una Madonna a cui dedicare una chiesa su un terreno diverso da quello da lei indicato per interessi fondiari.

 

 

La menzogna non porterà bene al paese. La vicenda si intreccia ai sentimenti di chi dovrà partire per la guerra e di chi vi tornerà, alle superstizioni sedimentate fra le persone e ai tumulti sociali della Settimana Rossa.

Il tema della prima Guerra Mondiale e la tragica situazione dei reduci sconvolti dall’esperienza nelle trincee ritornano nel secondo racconto “Terra di nessuno”, quattro reduci salgono in montagna per attivare una carbonaia e si trovano coinvolti in una serie di fatti inquietanti e raccapriccianti, in cui i terrori mai sopiti della trincea si mescolano con un bosco che sembra animarsi per respingere gli esseri umani.

 

 

Le squadracce fasciste, l’omertà, la povertà estrema e la superstizione più profonda si mescolano con un ritmo incalzante nella terza storia, Mal’aria, una vicenda da cui si possono trarre molte informazioni utili su una precisa epoca storica del nostro Paese e sulla situazione della profonda pianura padana. Le storie di questi uomini e donne sono senza speranza e tali diventano anche le vicende umane di chi li incontra.

Una trilogia da cui non ci si può staccare fino a quando non se ne termina la lettura…….ringrazio Valentina Cavallaro che me l’ha consigliato

Recensione di Laura Pianta

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