RODERICK DUDDLE, di Michele Mari (Einaudi)
È la rocambolesca storia dell’eredità di lord Pemberton, che lady Pemberton, in un tardivo pentimento, vuole assicurare al nipote, figlio della figlia avuta segretamente e mai riconosciuta.
Ma l’eredità fa gola a molti e i bambini improvvisamente diventano due, due Roderick, ognuno in possesso di un medaglione che dovrebbe dimostrarne l’identità, ognuno con un suo “sponsor” pronto a tutto. Da una parte una Badessa e una suora molto particolare, dall’altra il losco proprietario dell’osteria dove la legittima progenie di Lady Pemberton ha vissuto e lavorato fino alla morte.
Una trama che si intreccia e si scioglie per il piacere del lettore.
E già questo potrebbe bastare.
Ma poi c’è il mare: dapprima solo sullo sfondo, quando Jack il pescatore accoglie Roderick in fuga e gli insegna a pescare.
Poi più in evidenza, quando lo stesso Jack porta Jesse il “ritardato” per la prima volta in barca (in quelle poche righe ci ricordiamo – casomai l’avessimo dimenticato – che Mari è un poeta).
Per poi diventare assoluto protagonista quando Roderick si imbarca come mozzo su una nave diretta alle Azzorre.
E quando Mari scrive di mare bisogna solo lasciarsi cullare..
Non ve lo perdete!
Recensione di Elena Gerla
RODERICK DUDDLE Michele Mari
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