QUALCOSA SUI LEHMAN, di Stefano Massini
Non è il libro più bello che ho letto quest’anno, ma è senz’altro uno dei migliori. Massini, che non avevo ancora mai letto, qui è magistrale, con la sua ballata che corre veloce come i cavalli di Bobbie Lehman, ci racconta più di qualcosa su questo colosso american-tedesco-ebreo.
Ci racconta la storia degli ultimi cent’anni, non solo dell’America, ma di tutti noi che dagli USA siamo stati, e siamo, condizionati. Dal cotone ai computer, passando per treni, aerei, technicolor e colossal cinematografici, i Lehman hanno controllato tutto, hanno portato agli americani (e al mondo) tutto quello che fa parte della nostra quotidianità, prima ancora che l’uomo sapesse di volerlo.
È interessante come Massini, ad esempio, parli dei supereroi americani come se fosse la loro mitologia, come se Superman fosse l’Achille americano. Questo è solo un aspetto del genio dello scrittore in questo suo lavoro, che riesce a far sorridere anche quando racconta dei momenti storici più difficili del secolo scorso. E commuove, pure, sull’epilogo, con un’immagine evocativa, con la “personificazione” di Lehman Brothers.
Lo stile che usa per raccontarci i Lehman e le loro operazioni è un po’ come quello della Bibbia: i numeri, le metafore, il linguaggio figurato rendono umani questi “dei” dell’Olimpo finanziario. Massini riesce a portare a livello zero la finanza in modo che il lettore entri nel meccanismo che ha reso Lehman Brothers una potenza per più di un secolo, senza farlo impazzire.
Recensione di Chiara Carnio
QUALCOSA SUI LEHMAN Stefano Massini
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