PREMIO PULITZER 2021: IL GUARDIANO NOTTURNO, di Louise Erdrich (Feltrinelli)
Patrick è il guardiano notturno di una fabbrica dove si assemblano rubini per gli ingranaggi degli orologi.
Ma è anche un fiero Chippewa, un nativo americano del North Dakota (come la maggior parte delle operaie dell’impianto), alle prese con l’imminente promulgazione della cosiddetta “Carta dell’estinzione”, ossia l’insieme di leggi che, a dispetto degli accordi di pace stipulati al tempo, vorrebbero disperdere quel che resta della cultura indigena, favorendo una complicata “integrazione” incoerente con l’aspettativa di salvaguardia delle tradizioni comunitarie native.
Una lotta passata dalle battaglie dei fucili contro gli archi nelle praterie, ai Palazzi delle istituzioni, alle carte bollate e alle lettere; quelle che Patrick scrive ai politici per convincerli a frenare l’inesorabile deriva del divenire di un popolo allo stremo.
Con questo romanzo, la Erdrich ottiene il Pulitzer nel 2021; un tributo a un affresco mirabile, a una cronaca dolorosamente affascinante e alla fierezza delle origini (Patrick è realmente esistito: l’autrice è sua nipote).
Avvince l’abilità della Erdrich di sviluppare, su piani paralleli e stratificati, episodi delle vite di una piccola comunità di personaggi risucchiati in un vortice di minime questioni personali, drammi familiari e tragedie storiche, sempre con l’arguzia e l’ironia di una narrazione evocativa e perfetta.
Recensione di Pierre Turcotte
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