
PICCOLI SUICIDI TRA AMICI, di Arto Paasilinna
“Fallire un suicidio non è poi la cosa più tragica al mondo: non si può mica far tutto bene”
Ho conosciuto Paasilinna grazie ad alcune recensioni in questo gruppo e grazie alla calda raccomandazione che ne ha fatto Stefano Benni sulla sua pagina Facebook. Io mi fido molto dei componenti di questo gruppo e mi fido moltissimo di Stefano Benni, quindi ho deciso di provare a leggerlo. Ho iniziato da Piccoli suicidi tra amici, perché ne avevo sentito parlare e poi ero incuriosita dal titolo. E, in effetti, il titolo dice quasi tutto del libro: si parla proprio di suicidio, ma con un piglio leggero ed ironico.
In Finlandia, due aspiranti suicidi si incontrano per caso proprio nel momento topico, mandando a monte l’uno i piani dell’altro. Ne nascono un’amicizia salvifica e un progetto comune: radunare molte altre persone deluse dalla vita proprio come loro, per regalargli l’esperienza di non sentirsi più soli al mondo e magari rimandare i loro progetti. Nascono così i Morituri Anonimi, che però preferiscono concentrarsi sulla pianificazione di un grandioso suicidio collettivo…e non vi racconto altro, vi lascio godere il rocambolesco viaggio attraverso la Scandinavia e poi l’Europa fino al – prevedibile? Imprevedibile? – finale.
Piccoli suicidi tra amici non è un capolavoro, intendiamoci. Però è un piccolo libro ironico, scorrevole, leggero, intelligente, un ottimo modo per trascorrere il tempo imparando a conoscere una società, quella finlandese, così diversa dalla nostra e un fenomeno, quello del suicidio, in buona misura tabù nella nostra cultura e invece molto più familiare in quella finnica. Un po’ per una questione di numeri – il suicidio nei paesi scandinavi è statisticamente molto più diffuso che da noi – un po’ forse anche per una cultura più schietta, meno incline ad ammantare scelte e comportamenti individuali di valutazioni-interpretazioni-giudizi di carattere morale, etico, religioso.
O la Finlandia è il ghetto della Scandinavia, oppure questo libro mi ha fatto conoscere una realtà che non immaginavo: ho sempre considerato i paesi del nord Europa come società perfette, paradisi libertari, regni di una natura incontaminata e incontrastata. Visione superficiale, lo ammetto; in fondo la Scandinavia è fucina di giallisti e autori di thriller, un motivo deve pur esserci. E in effetti Paasilinna racconta una Finlandia ben diversa dal paese della cuccagna che immaginavo: solitudine, ingiustizia sociale, inquinamento, e tutto ciò che la rende tristemente simile a qualunque altro paese dell’occidente “civilizzato”.
Forse però una differenza c’è: sta nella gente, nel suo instancabile senso solidale della comunità, come ci mostrano i Morituri Anonimi. È la voglia di condivisione, e la sua realizzazione,che ti lasciano in bocca il sapore più persistente quando finisci di leggere questo libro: un sapore dolce, come la delicatezza delle parole di Paasilinna.
Solo un’ultima precisazione: se qualcuno di voi si aspetta di sbellicarsi dalle risate leggendo un divertente libro ironico-umoristico, si sbaglia. Non è un film con Lino Banfi, e neanche una ficcante satira alla Corrado Guzzanti: è humor finlandese. Che è ancora più a nord di quello inglese. Fa sorridere (a volte anche amaramente), non suscita ilarità sguaiata. I finlandesi sono più misurati di noi. O forse ammettono più onestamente di noi di avere ben poco da ridere.
Recensione di Silvia Pentothal Guido
PICCOLI SUICIDI TRA AMICI Arto Paasilinna
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