Perché la biografia di questo scrittore piace e i suoi testi un po’ meno? – LIMONÒV Emmanuel Carrère

Perché la biografia di questo scrittore piace e i suoi testi un po’ meno?

LIMONÒV, di Emmanuel Carrère (Adelphi)

 

Caso più unico che raro di una biografia che riscuote un vastissimo successo di pubblico (meritato) parlando di uno scrittore che, almeno in Italia, nessuno ha letto.

E che in pochi, comprensibilmente, hanno intenzione di leggere.

Eppure il libro di Carrère continua a vendere, complice anche una stuzzicante nuova veste grafica (in cui lo scrittore appare in giovane età come una sorta di Top Gun oltrecortina) e la diffusione del testo in versione audiolibro, a cui si aggiunge la massiccia promozione kindle.

Ma perché la biografia di questo scrittore piace e i suoi testi un po’ meno?

A parte il fatto naturalmente che sono opere scaturite da due menti diverse, diversissimo è anche il concetto di scrittura che sta alla base degli stili espositivi dei due scrittori.

Elegante, nitido, razionale quello di Carrère. Torrenziale, frammentato, sovrabbondante quello di Limònov himself.

Carrère scrive con l’intento di creare una connessione col lettore, cercando punti di incontro, di confronto.

Limònov è il genio guastatore per antonomasia: lui scrive per scrivere, come si vive per vivere (o meglio: come una lucertola o un procione vivono per vivere) e non si interessa del lettore. Anzi, non si interessa nemmeno di se stesso, visto che ha più volte dichiarato di non autoanalizzarsi, che quello è un compito che non gli compete.

Ma se non ad uno scrittore, a chi dovrebbe competere tale compito? Chiedo per un amico.

A dire il vero a Limònov non interessa non soltanto quello che lui potrebbe eventualmente pensare di se stesso (semmai un giorno gli venisse il ticchio di mettercisi) ma anche quello che gli altri pensano di lui, visto che ha candidamente confessato che la biografia di Carrère, lui, l’ha abbandonata dopo una quarantina di pagine.

Il motivo?

Lo abbiamo già detto, e la regola non fa sconti nemmeno ad un genio iconoclasta come Eduard. Vale a dire che se ti piace come scrive Carrère, allora non ti piace come scrive Limònov, e viceversa. Ma se tu sei Limònov allora la tua più importante biografia (milioni di copie vendute, tradotta in 35 lingue) non riesci a mandarla giù.

Fortuna (o sfortuna, dipende dai punti di vista) noi non siamo Limònov, e a noi Carrère piace.

A noi di questo gruppo, intendo.

Perciò vi consiglio questo bel tomo.

Mettendovi in guardia soltanto dalla parte riguardante i Balcani e la politica russa tra la Perestrojka e l’avvento al potere di Putin. Perché, a meno che non ne mastichiate parecchio di storia slava, la questione est très compliqué. E la vivacità roboante del testo, in quella settantina di pagine, si impantana un po’.

LIMÒNOV – Emmanuel Carrère

Recensione di Marcello Ferrara Corbari

LIMONÒV Emmanuel Carrère

 

Limonov
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