LA SIGNORA DEL MARTEDÌ, di Massimo Carlotto
Recensione 1
E’ la storia di anime perdute e grottesche che si incrociano nella provincia veneta (almeno pare sia ambientato in Veneto, il romanzo).
Personaggi surreali e simpatici: un porno attore a fine carriera, una prostituta con la vena della scrittrice, un travestito sentimentale proprietario di una pensioncina d’altri tempi, e molti altri.
La storia pare pretestuosa, in pratica non serve a null’altro che a raccontare i personaggi e le loro bizzarre biografie.
Il romanzo e godibile. Nella seconda parte della storia il ritmo sale e la lettura prende velocità, piacevolmente.
Unico neo (che si ripete nei romanzi di Carlotto) è il fatto che l’autore non colloca in una precisa geografia i fatti. In pratica non si sa dove avviene ciò che si legge. E’ necessaria una topografia (anche sentimentale) quando si ascolta una storia. E’ necessaria.
I posti hanno un’anima (popolare, spesso), un profilo, una sorta di carattere. Sono di fatto personaggi e vanno nominati.
La stessa insana abitudine di non collocare le vicende che si narrano ce l’hanno molti altri autori: uno su tutti è Sebastiano Vassalli (e io non gliela perdono!)
Recensione di Mauro Mauri – Maurone Caratori Tontini
Recensione 2
Chi è la signora del martedì che ogni giorno dalle quindici alle sedici va a consumare un’ora di sesso a pagamento alla pensione “Lisbona”?
Alla reception la accoglie Alfredo, arzillo settantenne con l’abitudine di travestirsi da donna quando nessuno lo vede. Ad attenderla nel letto Bonamente Fanzago, attore porno ormai in declino dopo un ictus che arrotonda lo stipendio facendo il gigolò nella camera della pensione.
La signora del titolo invece è Alfonsina Malacrida, affascinante e misteriosa donna di cui poco conosciamo se non che è reduce da un passato travagliato fin dalla giovane età.
L’ultimo noir di Massimo Carlotto è un romanzo molto particolare.
Un giallo dove non c’è alcuna indagine, l’omicidio e il colpevole vengono svelati da subito e nonostante tutto la trama è comunque avvincente e coinvolgente per altri aspetti forse più intimi ed emozionali.
Si tratta infatti di un romanzo al centro del quale ci sono i sentimenti.
I tre protagonisti sono descritti e analizzati nel loro intimo più profondo.
Si tratta di personaggi particolari, individui controcorrente, sono gli ultimi di una società che non ama e non ammette il diverso.
Al centro della loro vita vi è sicuramente l’amore per il quale compiono scelte estreme per le quali dovranno difendersi da giornalisti assetati di scoop, criminali feroci e accaniti poliziotti.
E’ chiara la denuncia sociale del sistema e molte le tematiche trattate che vanno dall’omofobia, alla emarginazione, al riscatto, alla vendetta fino alla condanna delle inchieste giornalistiche che trasformano i fatti di cronaca in processi mediatici, trasformando in mostri coloro che sono ancora innocenti fino a prova contraria e dopo un giusto processo.
Alfredo, Bonamente e Alfonsina però sono pronti a rischiare tutto per i valori in cui credono mentre la società che li vuole colpevoli ad ogni costo sembra ormai avere perso completamente contro di loro.
Noi che leggiamo infatti ci troviamo dalla parte di questi piccoli eroi che, per quanto diversi, sono i più veri e che, nonostante il destino sembri per loro già scritto, non smettono di lottare cercando fino all’ultimo di riscattarsi dalla loro condizione in nome di una felicità che meritano non tanto per quello che sono ma per quello che hanno nell’animo.
Carlotto supera il noir per un libro in cui l’attualità e l’umanità diventano i veri protagonisti della storia.
Recensione di Gabriella Patriarchi
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