LA SCOMPARSA DI ELISA OHLSEN, di Antonio Fusco (Rizzoli – maggio 2024)
Ancora una storia che vede protagonista il secondo personaggio uscito dalla penna di Antonio Fusco dopo il commissario Casabona e cioè l’ispettore Massimo Valeri soprannominato l’Indiano, uomo insofferente che vive su una barca, di origini shinti, refrattario alle gerarchie ma dotato di un infallibile fiuto; qui lo troviamo qui alle prese con il ritrovamento del corpo di una ragazza sepolto sotto la sabbia all’Idroscali di Ostia e che sembra essere una giovane scomparsa all’età di diciassette anni mentre passeggiava nei boschi intorno al lago di Albano; il corpo infatti porta al dito un anello simile a quello della ragazza, Elisa Ohlsen.
Il caso non viene inizialmente assegnato al nostro ispettore, che deve invece occuparsi del caso, forse un suicidio, di un anziano professore, ritrovato nel suo appartamento dopo diversi anni dalla morte. Ma presto i due casi finiscono nelle mani dell’Indiano, che scoprirà che forse c’è una connessione tra di loro. Un libro ben scritto ed una intrigante lettura – il terzo che vede questo personaggio come protagonista- le cui vicende richiamano episodi più o meno recenti della storia italiana, come ad esempio il caso di Emanuela Orlandi.
Recensione di Ale Fortebraccio
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