LA RIVA FATALE L’epopea della fondazione dell’Australia Robert Hughes

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LA RIVA FATALE L’epopea della fondazione dell’Australia, di Robert Hughes

Per diversi secoli è sembrato davvero che l’Australia non esistesse. Cartografi e navigatori si dicevano certi della presenza di un continente australe ma le numerose spedizioni navali inviate nell’Oceano Pacifico si erano sempre risolte in un nulla di fatto fino a quando il capitano Cook sbarcò, nell’aprile del 1770, in quella che oggi è la baia di Sidney. Dimenticata dalla Corona Britannica per vent’anni, la storia dell’Australia così come la conosciamo oggi inizia il 26 gennaio del 1788, quando una flotta inglese di undici vascelli con a bordo 1030 persone, delle quali circa 800 prigionieri, getta di nuovo l’ancora a Botany Bay. 

 

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Nei successivi ottant’anni l’Inghilterra deportò sull’isola quasi 200.000 galeotti trasformando quel territorio inesplorato e pieno d’insidie in una grande colonia penale a cielo aperto e consegnando ai posteri un’epopea avvincente, violenta e drammatica. Tuttavia la vera storia delle origini dell’Australia, le sofferenze dei deportati, il sadismo dei carcerieri, l’abnegazione dei pionieri, per lungo tempo è rimasta taciuta perché gli australiani stessi hanno operato per decenni una gigantesca rimozione delle loro radici. 

 

Proprio un australiano, Robert Hughes, grazie a un imponente lavoro di ricerca delle fonti (foto, documenti, lettere, diari, mappe), ha ricostruito questa vicenda di crudeltà ed eroismi, letteralmente scritta con il sangue, e ha ridato voce e dignità ai primi coloni forzati di quella che è stata l’ultima vera Frontiera. 

La riva fatale è un libro bellissimo, appassionato e appassionante, pullulante di storie e personaggi che sembrano usciti direttamente dalle penne di Stevenson e Dickens. Un gioiello che mantiene intatto tutto il suo fascino a poco più di trent’anni dalla sua prima pubblicazione .

Recensione di Federico Valera  (Libreria Baravaj Milano)

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