IL SENTIERO DEI NIDI DI RAGNO, di Italo Calvino (Mondadori)
Si può descrivere la guerra e la lotta partigiana con grande realismo ed efficacia pur guardandola con gli occhi di un bambino? Calvino c’è riuscito benissimo ma lui è stato un fuoriclasse e tutto gli è consentito. Poi quando si entra nel mondo magico e delicato dell’infanzia e della fantasia questo scrittore sembra dare il meglio di sé.
Attenzione fantasia e immaginario fanno parte di questo libro ma solo perché visto con gli occhi del giovanissimo protagonista ma non certo perché non parli di cose drammatiche e reali.
Siamo in Liguria dopo l’8 settembre e Pin è un bambino di una decina d’anni che vive affidato ad una sorella più grande che fa la prostituta. Pin è affascinato dal mondo dei grandi ma ci sono troppe cose che non capisce e non c’è nessuno che si preoccupi di spiegargliele. Pin ruba la pistola di un tedesco che frequenta la sorella e la nasconde in un luogo segreto, un posto dove fanno il nido i ragni e che solo lui conosce. In seguito viene arrestato e, in prigione, entra brutalmente in contatto con la realtà drammatica del conflitto in corso, conosce dei partigiani e riesce a fuggire insieme ad uno di loro il giovane Lupo rosso. Pin entra in contatto con vari personaggi del variegato universo delle brigate partigiane organizzate sulle montagne, diventa loro amico, ascolta i loro discorsi, cerca di capire la complessa realtà che oppone ferocemente i partigiani ai fascisti e ai tedeschi. Pin è in cerca di certezze e punti di riferimento che nessuno può dargli. Cerca anche di recuperare la pistola del tedesco che aveva nascosto ma non la trova…..
Un affresco crudo e delicato al tempo stesso. Un quadro veritiero della nostra storia di quegli anni. Il primo romanzo di Calvino. Breve e scorrevole.
Recensione di Stefano Benucci
IL SENTIERO DEI NIDI DI RAGNO Italo Calvino
Presente nelle 10 letture per il 25 aprile
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