IL MISTERO DELLA CAMERA GIALLA Gaston Leroux

IL MISTERO DELLA CAMERA GIALLA, di Gaston Leroux (Ponte alle Grazie – giugno 2022)

Faccio una ricerca con la lente, ma non trovo risultati corrispondenti: “Il mistero della camera gialla” non è presente fra i libri proposti in questo gruppo.

Non è possibile, mi dico.

Effettuo una nuova ricerca. Nulla.

Si fa così spesso ricorso al termine “capolavoro”, che di fronte a un vero capolavoro si corre il rischio di utilizzare una parola ormai vuota, priva di valore o di vigore.

Ma come altro definire questo gioiello pubblicato nel lontano 1907?

Il più grande poliziesco di tutti i tempi?

Il miglior romanzo costruito intorno al delitto commesso in una camera chiusa (mezzo secolo dopo “I delitti della Rue Morgue” di E.A.Poe, che inaugurò questo filone letterario)?

Romanzo d’esordio di Gaston Leroux, che pochi anni dopo raggiungerà la fama mondiale grazie a un altro capolavoro, “Il fantasma dell’Opera“.

Amato da Agatha Christie («Tenete» continuò Hercule Poirot, prendendo un volume, Il mistero della camera gialla. «Un vero capolavoro»), citato, imitato e omaggiato innumerevoli volte (il recente “Il detective Kindaichi” lo prende come proprio modello dichiarato).

Accennare appena alla trama di questo libro, sarebbe inutile. Ne svilirebbe il contenuto.

Mortificherebbe l’originalità di un congegno esemplare, ricco di colpi di scena e soluzioni geniali.

Toglierebbe brillantezza al fraseggio musicale fra il giornalista Rouletabille e il detective Larsan, in una vera e propria gara per la soluzione del mistero. Una sfida a suon di logica e intuito. Una battaglia a colpi di intelligenza.

Romperebbe l’incanto di una atmosfera tardo-ottocentesca, ancora oggi intatta, che profuma di Belle Époque e che inebria sin dalla prima pagina.

Insomma, tutto il piacere della lettura, il gusto dell’essere rapiti, lo stupore della scoperta, che da oltre un secolo si annidano fra queste pagine, svanirebbe di colpo.

Sono passati oltre dieci anni dalle mie lunghe notti, o dalle assolate mattine sulle spiagge della più grande fra le isole del Mar Egeo, in compagnia di questo libro. Da allora, non mi sarei più separato dal fascino di questa meraviglia del secolo scorso. Proprio io, che avrò letto una quindicina di gialli in tutta la mia vita, non avrei più smesso di parlarne nè di consigliarlo. Per certi versi, è come se avessi appena terminato di leggerlo.

«Il presbiterio nulla ha perduto del suo fascino nè il giardino del suo fulgore».

Piccola annotazione: delle numerose trasposizioni cinematografiche, segnalo quella del 2003 per la regia di Bruno Podalydès, che interpreta anche il ruolo di Rouletabille.

L’edizione Passigli non è attualmente in commercio. Il libro è stato recentemente pubblicato da Ponte alle Grazie, con una prefazione di Alessandro Robecchi.

Gaston Leroux

“Il mistero della camera gialla”.

Recensione di Valerio Scarcia

IL FANTASMA DELL’OPERA Gaston Leroux 

IL FANTASMA DELL’OPERA Gaston Leroux

L’isola dei tesori, dove gli animali sono preziosi

1 Commento

  1. Non voglio essere polemico ma al di là delle sue impressioni sul libro che possono interessare in parte a chi la legge inquanto il ruolo dell opinionista dovrebbe stare all’interno di certi confini,io penso che bisognerebbe sempre spoilrera un pochino la trama altrimenti uno non compra il libro

Commenti

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.