I MEDICI. Una famiglia al potere Marcello Vannucci

I MEDICI. Una famiglia al potere, di Marcello Vannucci (Newton Compton)

 

 

“I Medici-Una famiglia al potere” di Marcello Vannucci. Questo libro mi è stato consigliato caldamente da alcuni di questo gruppo, che ringrazio ancora, ma vi dico subito per tutte le fan e i fan della serie Rai con il bel Lorenzo ( tra cui ci sono anch’io) che non è un libro incentrato su Lorenzo se non come componente della famiglia Medici; dunque, se volete leggere nello specifico le avventure di Lorenzo, attinenti alla vita reale, provate un altro libro, magari di Miles J. Unger, “Lorenzo il Magnifico. La vita geniale e travolgente di Lorenzo de’ Medici”, che mi accingo a leggere pure io. Ciò premesso, questo libro fa per voi se amate le saghe familiari.

 

 

L’autore con uno stile elegante e con vivaci pennellate cerca di dar vita al ritratto o al busto che ci è rimasto dei vari personaggi e di raccontare la storia, che, se si animasse, il ritratto racconterebbe. Si parte dalla loro ascesa come mercanti e banchieri con il perno nel racconto della vicenda di Lorenzo il Magnifico, uomo pieno di luci e tanti ombre, per poi passare ai due papi di casa Medici ( tra cui quel Leone di “quando il soldin cade nella cassetta, l’anima vola al cielo benedetta”) fino alla riunione dei due rami della famiglia di Cosimo e Lorenzo dopo l’omicidio del vizioso discendente di Giuliano( il fratello di Lorenzo) per mano del cugino Lorenzaccio e l’ascesa di Cosimo I, per poi correre verso decadenza ed estinzione. Alcuni episodi sono molto gustosi e hanno quasi il sapore del boccaccesco, come le prove di virilità, l’omicidio in camera da letto in attesa dell’amante o le trame della mantenuta di uno dei granduchi per farsi sposare.

 

 

A suo detrimento si deve però osservare che si concentra forse troppo sui personaggi maschili, che a volte scusa per i loro difetti e con cui si mostra sempre comprensivo, rispetto alle donne. Certamente nel periodo che va dal Quattrocento al Settecento le donne avevano importanza marginale se non come spose in matrimoni politici combinati e fattrici, ma anche all’epoca si conoscevano felici eccezioni, quali Caterina de’ Medici, la cui storia poteva essere raccontata meglio, e anche Maria de’ Medici, sulla cui storia risulta impreciso dal confronto con altre fonti (giusto il romanzato ma travisare alcuni fatti no) e Isabella de’ Medici, di cui magari non conosceva le nuovi fonti che hanno ristabilito la verità storica sulla morte, non avvenuta per omicidio (ammesso che tale verità esista). Tuttavia certo, se l’autore non mi avesse dato qualche informazione gustosa sulle loro vite, probabilmente non avrei mai cercato notizie! Imperdonabile secondo me che dia la colpa alle donne bigotte di casa Medici per i fallimenti degli ultimi discendenti e attribuisca responsabilità alla moglie dell’ultimo granduca della famiglia per sua pazzia. Quello in cui eccelle l’autore secondo me è delineare la sconsolata situazione di Firenze ma anche di tutta l’Italia dopo i fasti del Rinascimento e la decadenza a cui si avvia attraverso le vicende della famiglia Medici dopo l’assunzione della carica di granduchi.

 

 

L’Italia, divisa in una serie di statarelli sempre in lotta tra loro, finisce per diventare preda delle ambizioni dei nuovi stati nazionali quali Francia, Spagna e Impero asburgico. Gli stessi matrimoni testimoniano ciò : moglie del primo granduca di Toscana, Cosimo I, è Eleonora di Toledo, una spagnola( altra figura poco delineata), prima di una serie di mogli spagnole, austriache o francesi, per garantire al granducato di Toscana la protezione delle potenze straniere e l’indipendenza, sempre più ridotta a simulacro formale e svuotato di significato, proprio mentre gli ex banchieri abbandonano ogni attività e cominciano a mantenere corti da principi reali. Il povero Gian Gastone, con la sorella Anna Maria Luisa, con cui principia la storia, finirà per portare agli estremi la decadenza della famiglia con la sua pazzia e le sue sfrenatezze, come succede in tante saghe familiari, proprio mentre il granducato di Toscana è oggetto di contesa neanche tanto più nascosta tra le potenze. Leggetelo se volete imparare qualcosa sulla storia magari divertendovi e traendo spunto per letture future

Recensione di Eleonora Benassi

 

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