FAUSTO E ANNA Carlo Cassola

FAUSTO E ANNA, di Carlo Cassola (Mondadori)

Siamo a Volterra, nella provincia Toscana, negli anni ’30 del secolo scorso, in pieno periodo fascista. Fausto e Anna sono due giovani molto diversi per carattere ed estrazione sociale. Si conoscono, nasce l’amore ed avviano una relazione sentimentale. Tutta la prima parte del romanzo è incentrata su questo amore che resta comunque inespresso, Fausto è incerto dei propri sentimenti, studia a Roma, dove si trattiene per mesi e mesi lontano da Volterra e da Anna. Lei lo aspetta, tormentandosi nel dubbio. Anna è spesso in visita ai parenti di San Ginesio (uno dei tanti paesi dell’entroterra collinare non lontano da Volterra cui Cassola ha voluto dare un nome di fantasia) e alla cugina Nora cui è molto legata.

Fanno molto riflettere modalità e tempi di come meno di cento anni fa si intrecciavano e si mantenevano le relazioni sentimentali. I due giovani non hanno altro sistema che scriversi continuamente, anche più di una lettera al giorno, affidando a questo mezzo oggi così obsoleto sogni e speranze.

La relazione già abbastanza labile si esaurisce definitivamente. I due giovani vanno incontro al loro destino e alla maturità di adulti. Anna conosce e sceglie un nuovo amore, Miro, i due hanno una bambina. Fausto che fa parte di una delle famiglie più in vista di Volterra e da sempre di fede fascista, comincia a frequentare amici di fede comunista e, dopo l’8 settembre del 43, diventa partigiano.

Comincia qui una nuova e più interessante parte del romanzo. Cassola è bravissimo a descrivere le varie sfaccettature politiche e umane di quel periodo così travagliato. C’è tutto. La dura vita alla macchia di questi ragazzi, l’incertezza del futuro, le azioni partigiane, le rappresaglie die nazifascisti, l’atteggiamento delle popolazioni locali, gli americani che non arrivano, le fucilazioni frettolose, il ruolo del partito comunista e del partito d’azione nella resistenza, i drammi umani e molto altro, tutto descritto con uno stile semplice, romanzato e leggibilissimo.

Proprio in un momento così difficile quando Fausto partecipa ad un’azione dei partigiani, vede la gente morire e si dissocia violentemente dalla componente comunista del movimento partigiano si trova a San Ginesio e, dopo tanti anni ritrova, qui sfollata con la sua famiglia, la sua Anna e scopre di amarla ancora…..

Naturalmente mi fermo qui.

Un romanzo semplice e scorrevole, forse un po’ troppo lento nella parte iniziale ma che io ho trovato gradevole e che mi sento di consigliare

Recensione di Stefano Benucci

Fauso e Anna – Cassola

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