EVELINA E LE FATE Simona Baldelli

EVELINA E LE FATE, di Simona Baldelli (Giunti)

“Le more, le more,
sono nere, nere, nere.
Ne dai una anche a me “

Ho avuto il piacere di conoscere Simona Baldelli grazie al suo bellissimo ed interessante libro “Alfonsina e la strada”, ho scelto di leggere “Evelina e le fate” attirata dal titolo ed è stata un’esperienza meravigliosa. Nella pagina dei ringraziamenti l’autrice racconta che il personaggio di Evelina si ispira alla sua Mamma, quello del partigiano al suo Papà. Una storia familiare, appassionante ed infarcita di frasi dialettali, delle volte un po’ difficili da capire ma non impossibili. Questo libro è stato finalista al Premio Calvino del 2012, ha vinto il premio John Fante Opera Prima 2013.

Siamo verso la fine della seconda Guerra Mondiale, a Pesaro, precisamente a Candelara nell’entroterra. Evelina ha 5 anni, vive in un casolare con la sua famiglia, la madre è molto malata. Le piace il silenzio del primo mattino, le dà un senso di pace difficile da trovare durante la giornata caratterizzata dai rumori della campagna e quelli della sua casa, così piena di gente. E poi un bel giorno arrivano loro, gli sfollati; compaiono come dal nulla, ad Evelina sembrano le anime dei morti che escono dalla neve, caduta in abbondanza durante la notte. Evelina ha il sostegno di due fate: la Scepa, gioiosa e sempre vestita a colori e la Nera, scura in tutti i sensi. In un susseguirsi di avvenimenti si intrecciano le storie della famiglia, degli sfollati, della gente del luogo e di Sara, una ragazzina ebrea spuntata dal nulla.

La guerra arriverà anche in quel luogo, con le sue nefandezze e i suoi sfaceli, ci saranno i partigiani del luogo a svolgere il loro compito di protezione. Evelina ci condurrà nel suo mondo, quello di una bambina cresciuta troppo in fretta a causa della malattia della madre e della guerra. Una piccola donnina che andrà anche al fiume, da sola, a fare il bucato. Saprà mantenere segreti da adulti ed aiutare chi si trova in difficoltà. Vedremo attraverso i suoi occhi la campagna e le spighe di grano, i giochi da bambini e le brutture degli adulti. Mi è piaciuto moltissimo lasciarmi condurre da Evelina in questa avventura, tra la fiaba e la realtà. Un pizzico di magia che ti riempie il cuore. In questo periodo oscuro della nostra vita anche noi avremmo bisogno della Scepa e della Nera, e del coraggio di Evelina.

“Le more, le more,

sono nere, nere, nere.

Ne dai una anche a me “

Recensione di Giusy Luvarà

EVELINA E LE FATE Simona Baldelli

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