CRONACHE DAL PARADISO Serena Dandini

CRONACHE DAL PARADISO, di Serena Dandini (Einaudi – novembre 2022)

Il Paradiso, quello dell’aldilà, è stato spesso immaginato come Eden : un meraviglioso giardino dove piante lussureggianti si moltiplicano da sole per volere divino.

Ma oggi, affievolendosi sempre più la fede nel soprannaturale, ed essendo la vita un soffio per giunta col caso sempre in agguato, da che cosa possiamo trarre consolazione?

Ebbene, finché ci troviamo su questa terra possediamo la mente, quella si’ viva e reale e per mezzo di essa possiamo creare i nostri piccoli o grandi paradisi laici che ci permettono di sopportare meglio la nostra condizione di umani.

In sostanza questa è l’idea che lega gli episodi raccontati in modo divagante dalla sempre ironica e colta Serena Dandini.

A questa idea bisogna fare riferimento per non rischiare di perdersi nei tanti episodi o essere tentati di sorvolare su certe pagine.

Da leggere se siete ragazze di ogni età, amanti di libri e piante, interessate alla storia, all’arte, alla biografia dei vari personaggi.

Perché in questo libro una trama vera e propria non la troverete.

In ciò che scrive la Dandini, io mi ritrovo quasi in pieno perciò sono un po’ di parte.

Pur non avendo come lei mai posseduto giardini, ho avuto terrazzi che in breve si sono affollati di vasi e piante.

Tra la disapprovazione dei parenti (pure degli avi) ho piantato talee, scoperto la nascita di gemme e boccioli sempre con la stessa meraviglia, imparato che le ortensie e il plumbago non sono mai sazie d’acqua, che il rosmarino se la cava da solo ma ti chiede tanta luce. Ho spostato pesanti vasi con la sola forza della passione ma quella mezz’ora passata così nelle mattine estive e’ diventata quasi un rito Zen dove sul momento tutti gli affanni scompaiono.

Se avete le caratteristiche di cui sopra, potete ripercorrere la vita di personaggi famosi, dalla deliziosa Giuseppina Beauharnais alla Christie

dall’emblematico Monet a Nabokov.

E poi scoprirete figure femminili poco note che in epoche lontane vissero da anticonformiste inseguendo quell’ ALTROVE

dove sembra che la vita sia migliore, vedrete come.

Ma i paradisi terreni non sempre sono giardini possono essere studi di farfalle (Nabokov), realizzazioni di opere (Gaudí), di profumi

(Caterina de’ Medici)…

Travolta dalla passione per le piante, l’autrice commette però un errore: attribuisce l’incipit “L’odore di mandorle amare…”a Florentino

Ariza anziché al dott. Urbino. Imperdonabile.

Le siamo comunque grati della quantità di informazioni botaniche fornite.

Se i teorici della razza pura avessero osservato e studiato il comportamento delle piante con profondità, le loro teorie sarebbero miseramente crollate.

E soprattutto le siamo grati per aver ribadito il potere immenso che ha la mente nel sele – zionare e rielaborare il passato, proiettarsi nel

futuro, creare fantastici paradisi partendo da un sogno.

Recensione di Ornella Panaro

CRONACHE DAL PARADISO Serena Dandini

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