CROMORAMA, di Riccardo Falcinelli
Interessante saggio che indaga a fondo sui processi che hanno portato alla formazione del nostro rapporto con i colori e il mondo che essi creano ai nostri occhi.
Attraverso un viaggio tra storia, chimica e marketing, il saggio racconta come l’uomo contemporaneo ha costruito la sua percezione cromatica, influenzato da dogmi religiosi, ostentazioni di potere, manovre commerciali, elementi ai quali nessuno, creatore o spettatore sembra potersi sottrarre; così, accanto alla storia del tintore condannato e rovinato per aver osato creare il verde mescolando giallo e blu – infrangendo così un tabù religioso ancora osservato nel Rinascimento – scopriamo il messaggio sociale che si cela dietro lo sfoggio del blu e del giallo nel secolo XIX, da Madame Bovary al giovane Werther, in uno dei primi casi in cui l’abito “fa il monaco” e rivela la mentalità di chi lo indossa, mentre il malva sfoggiato da Lady Violet in Downtown Abbey o il verde de la donna che visse due volte hanno precisi rimandi storici e psicologici, elementi con i quali sono bravissimi a giocare gli esperti di marketing, quando puntano su accostamenti cromatici inediti per lanciare una nuova bibita o identificano un oggetto e la sua funzione dalla tinta che lo caratterizza, come il rosso della Ferrari o della Coca Cola.
Estremamente piacevole da leggere, molto documentato e ricco di illustrazioni, Cromorama é una lettura consigliata a chi voglia gettare uno sguardo oltre l’immagine, per scoprire quali meccanismi ne hanno regolato la sua creazione e fortuna.
Recensione di Valentina Leoni
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