ALLA RICERCA DEL PREDATORE ALFA David Quammen

ALLA RICERCA DEL PREDATORE ALFA David Quammen

ALLA RICERCA DEL PREDATORE ALFA, di David Quammen

L’interesse è nato dopo la lettura di Spillover, dello stesso autore. Questo testo, che lo precede, è dedicato ad animali che annoverano tra le proprie prede anche l’uomo, sia pur saltuariamente, e che non cacciano in branco.

 

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Se ne considerano la diffusione in alcune aree ed il pericolo di estinzione, il rapporto con l’uomo e gli interventi di caccia o di tutela. In particolare si approfondiscono la situazione del leone indiano, del coccodrillo marino in Australia, dell’orso bruno in Romania, della tigre siberiana. Non si tratta quindi di una trattazione esaustiva su tutti i grandi predatori, anche se i riferimenti a popolazioni di altre zone sono ricorrenti.

 

 

Merito del saggio è il fatto di aver posto l’attenzione sull’importanza di animali in cima alla catena alimentare per la preservazione dell’ecosistema in generale, così come l’aver considerato tutta la gamma degli atteggiamenti umani nei confronti di creature tanto pericolose quanto affascinanti.

Tuttavia l’opera mi è sembrata nel complesso meno stimolante di quella sul salto di specie, non tanto per la minore attualità del problema trattato (che rimane sempre attualissimo nelle sue implicazioni) ma proprio perché alcune scelte mi sono parse arbitrarie e alcune definizioni non del tutto scientifiche.

 

 

La stessa scelta del termine “predatore alfa” per un animale che uccide e mangia anche l’uomo rischia di apparire antropocentrica e confusiva, dato che la prima lettera greca è normalmente usata per indicare l’individuo guida di un branco, non un superpredatore solitario. Più scienze concorrono comunque a dar conto del rapporto fra l’uomo e quelle creature che possono aver l’occasione di farlo sentire una preda indifesa.

Recensione di Maria Cristina D’Amato

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