Abbiamo intervistato lo scrittore Davide Longo, ripercorrendo i primi 10 anni dei suoi personaggi Arcadipane e Bramard…

Abbiamo intervistato lo scrittore Davide Longo, ripercorrendo i primi 10 anni dei suoi personaggi Arcadipane e Bramard… e non solo.

 

Per cominciare le chiederei di parlarci del suo ultimo romanzo, “Requiem di provincia“. 

E’ una storia ambientata nel 1987, che prende le mosse dalla morte o quasi del dirigente di una grossa fonderia alla periferia di Torino. Un tentato omicidio che potrebbe far pensare al terrorismo, a un atto politico, ma che a poco a poco svelerà ben altri retroscena.

 

 

Con quali parole descriverebbe i due principali protagonisti di questi gialli, Bramard e Arcadipane?

Bramard è elegante, epico, statuario, borderline, silenzioso, sentenzioso, taciturno, notturno, colto, petroso. Ruolo nel calcio: ala sinistra. Arcadipane è diurno, umano, terreno, resistente, robusto, sgraziato, rozzo, emotivo. Ruolo nel calcio: mediano di contenimento.

 

Il maestro Camilleri riteneva che per la definizione completa di un personaggio occorressero 3 romanzi. Quali sono gli stimoli che la portano a trovare nuove storie e nuove avventure per le sue “creature”?

Il tipo di serialità che ho scelto di praticare, con i personaggi e le rispettive vite che evolvono, la società che cambia intorno a loro, l’inserimento di nuove figure e la scomparsa di altre, mi permette di allestire un tavolo da gioco sufficientemente complesso. Il che non mi stufa. A questo si aggiunge che le sfumature e le varianti del crimine sono pressoché infinite. La combinazione produce tantissime trame possibili e ancora da esplorare.

 

Davide Longo

 

Con il 2024 arrivano i primi 10 anni del commissario Arcadipane e di Bramard, come sono evoluti questi personaggi?

Si sono evoluti con me e con i lettori, mantenendo un nucleo originari che poi il tempo e gli eventi della vita a poco a poco plasmano. Come accade con una pietra, non cambia la sua composizione, ma le forme si smussano a seconda del vento, della corrente, della pioggia o degli urti. E i miei personaggi di urti ne subiscono parecchi, per lavoro e non.

 

Si sarebbe immaginato un percorso simile?

Avevo pensato a una trilogia. Ma nella scrittura, come nella vita, i progetti a lungo termine è meglio farli mettendo in conto soste, variazioni di percorso e cambiamenti di programma.

 

Quali sono gli autori che più di tutti sente di avere come ispirazione?

Fenoglio, Cormac McCarthy, Agota Kristoff, Coetzee, Primo Levi, Celine, Steinbeck, Hemingway, Flannery O Connor. Tra i viventi Colson Whiteheard, Carrere, la Ernaux, Chris Offutt, Percival Everett.

 

 

Nella sua produzione c’è un romanzo molto particolare, “L’uomo verticale“. Essendo un appassionato di opere distopiche le chiedo quale è stata la spinta a scrivere un lavoro come questo e quali elementi, se ci sono, si sono in qualche modo realizzati in questi anni.

Essendo un libro scritto anni fa, ormai, è molto difficile rintracciare la spinta originale e originaria. E’ un libro molto particolare nel mio percorso, stranamente istintivo, lungo eppure scritto molto in fretta. Un libro di pancia. Che amo ancora molto. Come amo le distopie. Che non hanno il compito di “indovinare” il futuro, ma di evitarlo attraverso la forma della parabola biblica che mette in guardia il lettore.

 

Oggi i Social Network sono sempre più presenti nella nostra vita e sono il principale strumento di confronto e di condivisione, qual è il suo rapporto con questa dimensione?

Uso i social per il mio lavoro, ho una pagina facebook e una instagram come autore. Ma non li utilizzo per la vita privata. Nelle mie pagine di autore non ci sono mai foto personali, della famiglia, ma solo notizia sui libri, le presentazioni, i corsi che tengo. Non è stata una scelta, è accaduto istintivamente. Non sono interessato alla vita privata e sentimentale delle persone, quindi immagino che nessuno dovrebbe esserlo alla mia.

 

 

 

Come ultima domanda le chiedo se ha qualche progetto in cantiere per questo anno. La ringrazio di cuore per la sua disponibilità.

Ad aprile uscirà un nuovo libro, che non appartiene alla saga di Bramard e Arcadipane, ma è un triller, un giallo per adolescenti, dai 14 anni in su. Verrà pubblicato da Mondadori e sono molto curioso di vedere cosa ne penseranno i lettori a cui è rivolto. Mi farebbe piacere aprire questo canale di comunicazione con loro attraverso le storie.

 

Intervista di Enrico Spinelli

 

REQUIEM DI PROVINCIA  Davide Longo

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L’UOMO VERTICALE Davide Longo

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