Il lato oscuro della natura umana nel nuovo libro di Anna Maria Lella
“Il mio nome è Elisa D’Agostino. Di me si è tanto parlato nei giornali e nelle riviste e ancora si parla durante le vostre cene di lavoro e ai cocktail party, la famigerata e leggendaria
Elisa D’Agostino. I pettegolezzi, le dicerie, i miti e le storie sensazionali che mi hanno caratterizzato per lungo tempo non sono veicoli adatti a comunicare i mille aspetti della verità, quelle sottili sfumature di tono che spesso costituiscono gli elementi veramente decisivi in una serie di cause. Credo sia dunque tempo che mi difenda, che mi dedichi a una lunga opera di smitizzazione. Ma non mi scuserò. Non si può chiedere scusa per un mistero” dichiara la protagonista del nuovo libro di Anna Maria Lella “Una famiglia normale” che si fonda su una storia realmente accaduta. L’autrice, attraverso la voce di Elisa, un’adolescente che sembra vivere in una realtà perfetta, ci guida in un viaggio oscuro e profondo, dove le apparenze di una vita agiata si frantumano in mille pezzi. Il racconto ha inizio in una Milano che si presenta come un idillio: una famiglia impeccabile, un fidanzato devoto e un fratellino modello.
Tuttavia, dietro questa facciata si nasconde una spirale di pensieri cupi e inquietanti che catturano progressivamente la mente della ragazza. Anna Maria Lella riesce a far percepire la tensione crescente trasformando la tranquilla routine quotidiana in un terreno fertile per il male. La metamorfosi di Elisa, da ragazzina perfetta a protagonista di una scelta fatale, è rappresentata con straordinaria abilità, evocando il tormento psicologico che la accompagnerà fino all’inevitabile epilogo. Il romanzo si sviluppa con un ritmo che invita il lettore a riflettere sulle cause e sulle conseguenze di un atto tanto atroce. Anna Maria Lella dimostra non solo una padronanza della scrittura ma anche una conoscenza approfondita della psicologia umana. I capitoli si susseguono come il ticchettio di un congegno a orologeria riproducendo l’inevitabilità di una catastrofe attesa e temuta.
Le scelte narrative dell’autrice conferiscono un sentimento di universalità all’opera. È come se volesse mettere in guardia il lettore, sottolineando che dietro una facciata apparentemente perfetta possono celarsi dinamiche familiari distruttive e violente che chiunque potrebbe vivere, in qualsiasi contesto. Anna Maria Lella, laureata in giurisprudenza e con uno spiccato interesse per la criminologia, utilizza dunque il suo background per costruire una narrazione incisiva e realistica destinata a lasciare una traccia indelebile nei suoi lettori.
Recensione di Ornella Mirò
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