SEI DONNE E UN LIBRO, di Augusto De Angelis (Mondadori)
Continua con questo Sei donne e un libro la mia lettura della produzione di questo antesignano del giallo italiano. Qui ritroviamo il nostro commissario Carlo De Vincenzi che si deve cimentare questa volta con la morte di Ugo Magni, senatore e medico di successo, con una bella moglie che tuttavia tradiva, il cui cadavere viene ritrovato all’interno di una vecchia libreria antiquaria.
Ma il caso si presenta da subito pieno di elementi misteriosi: c’è il ritrovamento di un camice medico e di strumenti chirurgici sporchi di sangue, la sparizione di un libro pornografico, l’appartenenza di alcuni personaggi ad un gruppo ristretto che coltiva lo spiritismo; insomma c’è molto su cui ragionare e questo è proprio tipico del nostro commissario, che è un investigatore un po’ diverso dal solito che si basa più sulla psicologia delle persone che ruotano intorno al delitto piuttosto che sugli indizi e sulle prove, un uomo insomma che cerca la verità, e così il colpevole, indagando sul fattore umano.
Ambientato nel 1936, scritto con un linguaggio un po’ desueto, il romanzo ci fa seguire il commissario nelle sue peregrinazioni, fisiche ma soprattutto mentali, sino alla rivelazione del colpevole.
Con la sua scrittura pulita ma piacevole e coinvolgente, De Angelis è sicuramente uno scrittore da riscoprire.
Recensione di Ale Fortebraccio
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