PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA 2019: Peter Handke – “per un lavoro influente che con ingegnosità linguistica ha esplorato la periferia e la specificità dell’esperienza umana”
INFELICITÀ SENZA DESIDERI, di Peter Handke
Avevo letto poco finora di questo scrittore, il Nobel è stata l’occasione per avvicinarmi e scoprire un grande scrittore, di cui leggerò sicuramente altro.
In questo libro Handke ci fa conoscere la vita della madre, su cui riflette in occasione della morte e che forse non aveva mai capito. La madre era nata in una famiglia di contadini nella prima metà del Novecento e attraverso le sue parole comprendiamo la fatica e la vita difficile dei contadini fino a pochi decenni fa in un clima ostile con molto caldo in estate e molto freddo in inverno e la nebbia che circonda tutto. Le donne hanno una vita particolarmente difficile, tanto che in un gioco infantile le fasi della loro vita sono caratterizzate da stanca-malata-moribonda-morta e si conduce una vita generalmente infelice e piatta, dove non succede mai niente, senza desideri.
Quello che vuole mettere in rilievo l’autore è la spersonalizzazione dell’individuo attuata in questo mondo contadino: esiste la comunità, non l’individuo con i suoi tratti particolari, anzi ogni tentativo di discostarsi dagli altri e dai comportamenti usuali per mostrare originalità anche solo ridendo fragorosamente viene bollato come strano e considerato degno di riprovazione. La madre di Handke cerca per buona parte della vita di distinguersi e cercare una sua dimensione come individuo diverso dagli altri senza riuscirci e finisce per rassegnarsi ad una vita infelice e uguale agli altri di casalinga all’interno della sua comunità, che aveva da giovane provato a lasciare.
La trama, che può risultare triste, non si può disgiungere dallo stile, che mi ha colpito in positivo. Handke non ha bisogno di tante frasi per portare avanti il suo libro, posto che usa sapientemente il discorso diretto e soprattutto le maiuscole. Usando le maiuscole riesce non solo a enfatizzare quanto scrive ( trucco banale e scontato anche nei messaggi) ma soprattutto ad esprimere in modo più completo un sentimento o un’emozione della madre.
Consiglio a tutti la lettura, soprattutto se amate le storie di vita vissuta di donne. Ci si dimentica oggi troppo spesso di quanto fosse faticoso una volta vivere senza elettrodomestici e senza le comodità che conosciamo.
Recensione di Eleonora Benassi
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