PREMIO GONCOURT 2014: NON PIANGERE Lydie Salvayre

PREMIO GONCOURT 2014: NON PIANGERE, di Lydie Salvayre

NON PIANGERE Lydie Salvayre Recensioni Libri e News UnLibro

Uno spaccato tragico di una storia che si vorrebbe dimenticare. Un dettagliato resoconto degli anni della guerra civile spagnola, che peraltro non conoscevo, ma io sono molto ignorante in materia e non ho né mente né memoria storica, dove il tutto sfocerà con la dittatura di Francisco Franco.

Posso dire di avere studiato e capito. Ho capito che l’uomo fa e dispone delle vite altrui con arroganza e violenza, ho capito che l’uomo vive per ideali che in una notte si formano e in una notte si disfano. Ho capito che anche quando si parla di libertà, anche quando si vuole lottare per la libertà, l’uomo deve sempre primeggiare con i suoi simili e l’interesse alla causa non è mai per il bene comune ahimè, ma sempre per un tornaconto egoistico.

Ma questo non é un saggio di storia, è la storia! E’la vita vissuta di Montse, la madre della scrittrice. Ormai anziana e con seri problemi di memoria racconta attraverso la figlia la sua vita nella Spagna del 1936 quando lei era circa quindicenne. Tutto il resto lo ha scordato, ma quegli anni li conserva lucidi e vividi. Per lei, quegli anni, saranno l’inizio dell’idea dell’indipendenza e della libertà che una quindicenne può volere ma che ancora non capisce appieno, per il fratello José é un credo, una causa da sposare, un modo di vivere a qualunque costo. Ma questo è anche un libro di denuncia verso la Chiesa e le sue menzogne, verso chi, in nome di Dio e di Cristo, benedice le armi e contribuisce al sangue.

In generale ho trovato uno stile narrativo un po’ impersonale, non mi sono sentita completamente coinvolta nella storia, ma forse è stato un bene perché alla fine ho pianto lo stesso, e se mi fossi fatta coinvolgere troppo non mi sarei fermata.

Questo libro è da conservare e riprendere di tanto in tanto. Credo faccia davvero bene ricordare che l’uomo ha sempre dominato l’uomo a suo danno, e anche se contrasta con il titolo, questo fa davvero piangere!

“Gli uomini tendono sempre più ad ingannarsi e a mentire a se stessi, é un progresso ma al contrario; sono ben contenti di lasciarsi turlupinare dal primo che alza la voce e che gli dice Seguite il capo. Sono fifoni, servili e pronti a sottomettersi, …deboli e vendicativi …”

Recensione di Mila Frazzoni  

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