METAFISICA DEI TUBI, di Amélie Nothomb (Voland)
Una biografia dei primi tre anni di vita: può sembrare uno scherzo ma è la trama di questo bizzarro e divertente romanzo nel quale la protagonista si racconta, nella forma di una dissertazione metafisica: dalla concezione di se stessa come Dio in forma di Tubo, entità di sola esistenza, senza pensieri e desideri , alla scoperta del mondo che circonda la divinità e alla scoperta della necessità di esprimersi al fine di ricevere la necessaria adorazione, fino al giorno in cui, compiuti i tre anni, il Dio viene detronizzato.
Il racconto si snoda attraverso immagini surreali e quasi oniriche che valicano il concetto di biografia e offrono un simpatico ritratto dell’infanzia lontana dagli stereotipi: il concetto di Bambino-Dio cui si devono tributare ammirazione per ogni piccola cosa che fa insieme a sacrifici di sonno e tempo, riassume in maniera buffa il percorso di crescita di ognuno di noi, percorso che l’autrice narra con una prosa cristallina, nella quale spiccano numerose citazioni dei concetti classici della filosofia, per la gioia del lettore che sa coglierle.
L’occhio del Neonato-Dio registra avvenimenti e atteggiamenti, anche quelli più bizzarri, senza stupori ma accettandoli come fatti, seppure consapevole che resteranno nella sua formazione emotiva: raccontarli è una forma di recupero ed è il vero cuore di questo straordinario romanzo che consiglio ai lettori curiosi e anticonformisti.
Recensione di Valentina Leoni
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