LUCIA, LUCIA Adriana Trigiani

LUCIA, LUCIA Adriana Trigiani recensioni Libri e News

LUCIA, LUCIA, di Adriana Trigiani (TRE60)

New York, 1950.
Lucia Sartori è una bellissima venticinquenne, che vive insieme ai genitori e ai suoi quattro fratelli maggiori, in Commerce Street.

 

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Il padre, emigrante italiano, e i fratelli, gestiscono l’attività di famiglia, la Groceria, un importante negozio di alimentari italiano. Lei invece è impiegata da sei anni nel reparto sartoria di uno dei più rinomati grandi magazzini della metropoli, B. Altman & Company. Lucia ama il suo lavoro. Ci mette passione e dedizione. E ha talento.

Una sera, durante la cena che dovrebbe definire i dettagli del suo matrimonio con il fidanzato Dante DeMartino, Lucia scopre che la futura suocera ha già pianificato la sua vita di moglie e madre. La ragazza, risentita da questa impropria violazione della sua libertà, decide di annullare il fidanzamento. Non intende rinunciare al suo lavoro e capisce, in quel momento, di non amare abbastanza Dante.

 

Poco tempo dopo, Lucia conosce John Talbot, un affascinante uomo d’affari, che le fa perdere la testa e il controllo della realtà. Questo incontro sarà il preludio di una serie di accadimenti e di scelte destinate a mutare per sempre il corso della sua vita.

Romanzo sicuramente non impegnativo, ma con una semplicità di prosa che ti cattura pagina dopo pagina, merito anche di una trama molto accattivante.

Ci sono diversi spunti interessanti nel romanzo.

C’è tanta Italia, innanzitutto. Il papà di Lucia, Antonio Giuseppe, resta giustamente orgoglioso delle sue origini venete e il ritorno in Italia per una vacanza, a seguito di una eredità da notificare, farà riscoprire e amare, in tutta la famiglia, quel sangue italiano che scorre dentro di loro.

 

C’è l’importanza della religione cattolica, per i Sartori e la comunità italiana, con un Dio che viene sempre invocato e pregato, la messe alla domenica, le tradizioni da rispettare. Fede che non mette comunque la famiglia al riparo dallo scandalo di un matrimonio riparatore.

C’è New York. Bastano pochi isolati e lo scenario cambia. È una città che oggi come ieri, resta frizzante, affascinante, magica. Ma qualsiasi aggettivo sarebbe troppo riduttivo per questa metropoli. New York va vissuta, non descritta.

Ci sono i legami familiari. Per Lucia, la famiglia è tutto. Il padre la incoraggia, la madre è una preziosa scrutatrice dei suoi umori. I fratelli la proteggono. È una serenità assoluta in cui si rifugia senza pudore, nonostante i diverbi, che pure non mancano.

 

C’è l’amicizia. Con Ruth, in special modo, e con le altre sue colleghe di reparto, “Le Flapper”. Ognuna diversa, ognuna preziosa. E Delmarr, il loro capo, il direttore artistico, che le dirige e le guida. Legami fortissimi che non si spezzeranno, nemmeno con il trascorrere del tempo.

Ma soprattutto c’è la condizione della donna, che Lucia vive sulla propria pelle. Da una parte, la sua ambizione, la bellezza di un lavoro che la appaga, la voglia di conoscere le attrattive che il mondo offre. Dall’altra, la società che la obbliga a scegliere tra carriera e famiglia.
Ma le differenze si scorgono pure nella stessa casa di Lucia, dove il suo stato di figlia femmina la pone in modo differente rispetto ai suoi fratelli, anche se in maniera quasi impercettibile.

La vita di Lucia viene poi svelata nelle ultime pagine. Vi invito a scoprirla, perché credo che non la dimenticherete.

Buona lettura!

Recensione di Chiara Castellucci

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