IL PASSAPAROLA DEI LIBRI ha intervistato Valentina Traverso della Libreria Traverso Vicenza
1) Parlateci di voi. Chi siete e quando nasce la vostra attività?
La libreria nasce nel 1976 da un’idea di Giuseppe e Francesca, i miei genitori. Nella sede originaria resta poco, e si trasferisce, poi, nella sede di Corso A. Palladio. Negli anni comincia a trasformarsi, abbandona la cartoleria per dedicarsi totalmente ai libri. La seconda generazione, ovvero io, Valentina, ha iniziato con tanta gavetta, prima dedicandosi alla scolastica e poi a tutto il resto. Siamo una libreria generalista, che si occupa “ancora” di scolastica ma, in “cantina”, per non disturbare il resto del negozio. Siamo appassionati, curiosi e col tempo siamo diventati un riferimento per lettori grandi e piccoli.
2) Che tipo di lettori frequenta la vostra libreria?
Abbiamo una clientela eterogena sia per richieste che per età, vantiamo anche “generazioni” di clienti. Ma anche nuovi clienti che ci hanno scoperti o ritrovati durante il lockdown. Data la nostra posizione siamo una tappa per clienti stranieri amanti di arte e architettura.
3) Lettori si nasce o si diventa?
Entrambi. Lettori si nasce per condizionamenti familiari, se in famiglia si legge e ci sono libri é più facile che un bambino si avvicini alla lettura. Lettori si diventa grazie agli amici, alla scuola, alla curiosità e perché no al giusto consiglio del libraio.
4) Essere librai nel 2020: che cosa è cambiato nel mestiere del libraio e nel ruolo del lettore, negli ultimi anni?
in questi ultimi anni il lavoro del libraio é molto cambiato. Il libraio oggi dev’essere come mi definiscono spesso i clienti “multitasking”, deve: stare al passo con il numero folle di novità editoriali (che aumentano di anno in anno), destreggiarsi nel programmare/organizzare iniziative, aggiornare sito e social, leggere i giornali, adeguarsi ai cambiamenti repentini del mercato, “combattere” contro editori e distributori, a cui sembra interessi solo fatturare, e l’online. Nel frattempo deve anche leggere per selezionare i libri da consigliare.
5) Lettura e reti sociali: che cosa ne pensate di questo binomio? Si può essere “social” continuando a essere lettori? Quanto e come siete presenti sulle reti sociali e che impatto hanno queste sulla vostra attività?
Penso ai social come al passaparola moderno, che ho sfruttato molto durante il lockdown e che ho implementato aprendo anche l’account, sempre rimandato, su Instagram. Posto consigli, articoli inerenti l’editoria, eventi, promozioni, da poco mi diletto anche con le dirette: ammetto che il numero di followers cresce sempre. Il lettore oggi é stimolato da tanti input, ma poi viene in libreria per il consiglio finale.
6) Nel nostro gruppo ci sono titoli che ormai hanno raggiunto lo stato di “libri di culto” o veri e propri tormentoni, come Cambiare l’acqua ai fiori o I leoni di Sicilia, non sempre a causa della loro qualità artistica ma grazie, soprattutto, a un passaparola costante sulle reti sociali: quali sono i titoli il cui successo vi ha maggiormente stupito e che idea vi siete fatti del motivo di questo successo?
Da sempre le nostre classifiche di vendita si distinguono da quelle nazionali, perché i gusti nostri e dei nostri clienti non sempre seguono le mode. Ad esempio il libro “Cambiare l’acqua ai fiori” da noi già funzionava fin dalla sua uscita nel luglio 2019. Il successo di un libro dipende dal passaparola ma anche molto dal libraio come nel nostro caso “I leoni di Sicilia”. Mi diverto a sfidare i clienti, provocandoli con libri fuori dalla loro zona di comfort per fargli scoprire sempre qualcosa di nuovo.
7) Qual è il titolo che, secondo voi, diventerà il prossimo “tormentone”?
Non vedo all’orizzonte il prossimo tormentone, al momento da noi è Dante di A. Barbero.
8) In molti, sul nostro gruppo, si lamentano del fatto che è diventato molto difficile invogliare alle lettura i giovanissimi: in base alla vostra esperienza è vero che i ragazzi leggono sempre di meno? Esiste una strategia che scrittori, librerie, case editrici o chiunque abbia a che fare con giovani lettori potrebbe utilizzare per interessarli di più?
E’ spesso difficile incuriosirli alla lettura forse per i troppi impegni quotidiani, per i consigli sbagliati ma anche per la loro “pigrizia”. collaborando con le scuole mi accorgo che dove l’insegnante osa e sa coinvolgere la classe il successo é certo. Negli ultimi anni le case editrici stanno pubblicando molti libri interessanti per i ragazzi, dobbiamo anche noi librai leggerli, perché soprattutto con loro bisogna creare un forte rapporto di fiducia. Spesso partendo ad esempio da D’Avenia si conducono i giovani verso i classici. Almeno da noi vedo che le loro richieste sono per un libro che tratti temi loro affini con un linguaggio contemporaneo.
9) Come vi ponete nei confronti della lettura digitale? La considerate una risorsa o una minaccia per la vostra attività e per il futuro dell’editoria?
Non abbiamo fatto gli struzzi all’arrivo del digitale, anzi mi sono informata ho venduto “supporti” ed “ebook” ma é durato poco. E’ un’opportunità per chi viaggia, per lettori che vogliono osare alcuni titoli a prezzi vantaggiosi, per chi ha problemi di vista e qui bisogna anche ringraziare la sempre più vasta produzione di audiolibri. Però non vedo la lettura digitale come una minaccia, i nostri clienti comprano ebook ma ancora di più libri cartacei.
10) Consigliate tre libri, secondo voi imperdibili, ai nostri lettori, motivandone la scelta.
Ognuno di noi ha scelto il suo libro:
Una vita come tante, Hanya Yanagihara, Sellerio
il libro sull’Amicizia, con la A maiuscola.
In viaggio con Erodoto, Ryszard Kapuscinski, Feltrinelli
Un reporter di oggi che ha sceglie come guida Erodoto
I fili della vita, una storia del mondo attraverso la cruna dell’ago, Clare Hunter, Bollati Boringhieri
In tutte le epoche molti hanno affidato anche al ricamo il proprio messaggio
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