LA RAGAZZA IN BLU Susan Vreeland

LA RAGAZZA IN BLU, di Susan Vreeland (Beat)

Ogni capitolo è un passaggio ritroso fra i proprietari del quadro: dai giorni nostri fino ad arrivare nello studio di Vermeer, passando per l’occupazione nazista e la grande inondazione del 1717.

Ogni racconto ci fa conoscere personaggi molto diversi in contesti storici molto distanti: contadine determinate, giovinette superstiziose, meschini nazisti, ricche mogli annoiate o mariti affettuosi. Tutti raccontati in maniera delicata e credibile.

Per quanto ogni racconto fosse evidentemente frutto di immaginazione, seppur calato in un contesto storico preciso, mi ha un po’ deluso scoprire che il quadro oggetto della narrazione, in realtà non esiste. E che il quadro in copertina (che ne è una buona approssimazione, con la giovinetta pensierosa con le braccia abbandonate, la luce della finestra, il pavimento a scacchi e la mappa alla parete) è in realtà un dipinto americano del secolo scorso.

Nel gioco della fantasia avrei trovato più godibile che fosse un vero quadro di Vermeer a condurci a scoprire i segreti delle sue pennellate e la Storia olandese.

Recensione di Stefania Lusona

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