LA CASA DELLA MOSCHEA, di Kader Abdolah

Kader Abdolah è lo pseudonimo di Hossein Sadjadi Ghaemmaghami Farahani, scrittore iraniano naturalizzato olandese. Rifugiato politico in Occidente, scrive le sue opere in olandese (è bellissimo e toccante il tributo all’Olanda nel finale del romanzo) e “La casa della moschea” è il mio primo incontro con lui.
La storia e le tradizioni dell’antica famiglia iraniana custode della moschea si intrecciano con la storia di una nazione: la rivoluzione di Khomeini, la guerra con l’iraq, i cambiamenti epocali dei quali sono testimoni gli abitanti della casa respirano all’unisono con il loro intero popolo, trasferendo la storia dall’intimità della famiglia all’universale.
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Un romanzo di grande respiro nel quale l’arte della scrittura e la storia si intrecciano con profonda poesia e la dimensione del racconto acquista forza ad ogni capitolo, un Islam fortemente umano, quotidiano, affascinante, vero.
Un altro gioiello di Iperborea che vi consiglio di leggere.
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“Nessuno teneva più il conto degli anni e non aveva senso contare i mesi. il tempo era immobile per chi era immerso nel dolore, per chi era morto e per chi piangeva i suoi morti.
Anche per chi vagava in giardino per seppellire la sua pena e per chi in cucina preparava antiche pietanze per suddividere la sofferenza in tanti piatti.
Il paese sembrava aver ritrovato la tranquillità. Ma c’era ancora un uomo che attraversava il deserto a dorso di cammello con una pistola sotto la cintura, per giudicare il giudice.
Solo allora, forse, il dolore avrebbe avuto fine. Solo allora il tempo avrebbe ripreso a scorrere. E si sarebbero potuti contare gli anni passati tra quelli che erano arrivati e quelli che erano partiti.”
Recensione di Chiara Vezzosi
Titolo presente anche in Un Libro in un Tweet
LA CASA DELLA MOSCHEA Kader Abdolah

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