IL GIRO DEL MONDO NELL’ANTROPOCENE Telmo Pievani Mauro Alvaro

IL GIRO DEL MONDO NELL’ANTROPOCENE. Una mappa dell’umanità del futuro, di Telmo Pievani e Mauro Alvaro Con le carte di Francesco Ferrarese (Cortina Raffaello – novembre 2022)

 

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Contiene tanto questo libro: un po’ di antropologia, un po’ di fantascienza, tante cartine geografiche proiettate nell’anno 2872, anno in cui il livello dei mari e degli oceani si sarà innalzato di 65 metri, con il conseguente allagamento delle regioni costiere di tutto il mondo.

Ma che cos’è l’Antropocene? È l’era dell’uomo, quel periodo in cui gli esseri umani hanno un impatto enorme su tutto l’ecosistema terrestre (termine coniato dal chimico e premio nobel olandese Paul Crutzen).

La storia si svolge giusto mille anni dopo de “Il giro del mondo in ottanta giorni” di Jules Verne, epoca in cui tutta l’umanità è formata da meticci perché le continue migrazioni causate dai cambiamenti climatici hanno mescolato tutte le razze. Il protagonista Ian Fogg intraprende per scommessa in otto giorni il giro del mondo su un jet ad idrogeno, sfidando Tronald Duck 😁 che ha finanziato una spedizione di terrapiattisti diretta alla fine del mondo.

Sorvolando i continenti, zona per zona, avvalendosi delle cartine geografiche, si raccontano le migrazioni avvenute migliaia di anni fa, la nostra situazione già abbastanza critica, la prospettiva dell’anno 2872, l’estinzione di molte specie animali, la deforestazione, la desertificazione.

Vorrei riportare un paio di spunti per riflettere su quello che sta succedendo, anche per rispondere a chi continua a sostenere che nelle varie fasi geologiche ci sono sempre stati sconvolgimenti e quindi l’uomo non è responsabile di quello che sta accadendo al nostro pianeta:

“Abbiamo imparato a prelevare il carbonio immagazzinato per centinaia di milioni di anni nel legno fossile, lo abbiamo bruciato come combustibile e immesso in atmosfera come gas serra. Un’impresa di portata geologica, appunto, i cui effetti erano adesso (anno 2872) impressi nell’Europa semisommersa. Quindi è vero che i cambiamenti climatici ci sono sempre stati, ma mai con questa velocità e mai dovuti alle attività di una specie sola, come ora sta accadendo.”

“La terra ogni tanto si dà una scrollata e colpisce duro. Se ne frega di noi”.

Concludendo, ho trovato questo libro molto interessante e accurato nelle ricerche.

Recensione di Loretta Rainato

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