IL GIOCO DEL SUGGERITORE, di Donato Carrisi
Recensione 1
“Il gioco del suggeritore” di Donato Carrisi
“Finalmente il tempo delle indagini era concluso […] nessuno poteva immaginare che, invece, era appena incominciato il tempo della paura.”
Sono passati dieci anni da quando Mila Vasquez, che ha lasciato il suo lavoro di cacciatrice di persone scomparse, ha conosciuto la maestria del Suggeritore e, questa volta, davvero non può sottrarsi al suo nuovo gioco perché l’indagine la riguarda da vicino, più di quanto non immagini.
Mila è, infatti, l’unica che può scoprire la vera identità di Enigma, sul cui braccio sinistro, fra misteriose sequenze numeriche, ci sono tatuate quattro lettere…
Quattro lettere. Un nome. Il suo.
È così che comincia a prendere forma un nuovo oscuro disegno dietro cui si celano incubi e sfide continue. Il male cambia nome, cambia volto. Gli incubi prendono forma non solo nel mondo reale ma anche in quello virtuale dove tutto è lecito, tutto è possibile; anche l’oscurità e il terrore, che regnano sovrani.
Impossibile non rimanere attratti dalla capacità narrante di Carrisi, capace di stupire, di suscitare suspence e domande.
Carrisi è accurato nel disegnare con la sua penna scene e dei personaggi. Riesce magistralmente a scavare nel profondo nei luoghi più bui della psiche umana. È così preciso nelle descrizioni dei luoghi e delle sensazioni che al lettore sembra di essere lì, sulle scene, fra le pagine, dentro la storia di questo emozionante thriller accanto a Mila.
I colpi di scena si susseguono con un ritmo incalzante. Travolgente.
“È dal buio che vengo. Ed è al buio che ogni tanto devo ritornare…”
N.B. Il thriller, sebbene faccia seguito al “Suggeritore”, può essere tranquillamente letto senza conoscere “ciò che c’è dietro”; grazie alla bravura dello scrittore si entra nel vivo della storia senza alcuna fatica.
Recensione 2
Questo romanzo è l’ennesimo capolavoro di Donato Carrisi.
Lo dico senza esitare, senza pensare di esagerare nel bollare in questo modo un libro, mentre scrivo ho ancora i brividi, ripenso ai colpi di scena, al finale, a Mila che è entrata di prepotenza nel mio cuore.
In questo libro Carrisi ci descrive una realtà attuale, un mondo dove la rete funziona da valvola di sfogo per gli istinti più biechi, dove la violenza e il male sono presenze costanti, anomalie capaci di lasciare tracce che solo una cacciatrice di scomparsi come Mila può seguire.
Tutto inizia da una fattoria immersa nel nulla, una casa senza elettricità, senza comfort moderni, li viene consumata una strage, un’intera famiglia viene trucidata.
Sarebbe un caso come un altro, ma dei cadaveri non vi è alcuna traccia, resta solo un mare di sangue.
Questo è il punto di partenza per una storia carica di tensione e colpi di scena, quando pensiamo di essere arrivati a una rassicurante verità Carrisi capovolge tutto lasciandoci senza fiato.
Non nascondo che in più occasione mi sono lasciato andare a colorite esclamazioni.
Donato Carrisi è uno scrittore a cui tutti dovrebbero approcciarsi, fatevi un favore e leggete i suoi libri.
Recensione di Alfredo Crispo
presente nei Titoli più letti e commentati del 2019
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