I MITI DELLA GUERRA DI TROIA, di Luciano De Crescenzo
Che fascino i miti greci!
È pur vero che chi non ha delle forti basi classiche ricordare tutti i nomi di “dei”, semidei e mortali che girano intorno ai ben noti personaggi, è un’impresa non facile.
Nondimeno leggere De Crescenzo è sempre uno spasso e in questo libro la guerra di Troia, con i suoi intrighi, invidie, tresche amorose, diventa una telenovelas di alto prestigio.
Con grazia e umorismo, Luciano De Crescenzo racconta il periodo della guerra dall’inizio al suo epilogo parlano di dei, eroi, ninfe, sirene ma anche di uomini comuni con le loro grandezze e le loro miserie, vicende d’amore, imprese avventurose, imprevedibili metamorfosi, eroiche epopee.
Presentata da De Crescenzo, la guerra più famosa del periodo greco, diventa una gradevole lettura e permette di scoprire, fra le sue righe ironiche, che l’essere umano non è mai cambiato. Cambiano le credenze, dai “dei” (malvagi per la verità) sino alla misericordia di Dio (e il famoso “libero arbitrio” o “destino”), l’essere umano ha sempre giustificato le sue manie, ossessioni e il suo assetato senso di potere.
Ma De Crescenzo addolcisce tutto con la sua verve napoletana e rende la lettura piacevole anche ai meno appassionati. E così tra l’ira funesta del Pelide Achille, e la sua irrefrenabile bisessualità, e la rettitudine di Ettore una serie di personaggi che girano attorno alla più grande guerra del periodo greco quella, appunto, di Troia e la sua famosa Elena!
Dei incazzati, semidei protetti, mortali furiosi, donne bellissime e affascinanti amazzoni, servette contese e principi dalla pelle di ebano, amici, parenti etc. un bel miscuglio di storie nella storia, che si intrecciano tra l’Olimpo, i templi e i campi di battaglia.
De Crescenzo racconta il mondo greco talmente bene (per i comuni mortali!) che viene la voglia di riprendere l’Iliade, il grande poema di Omero, per approfondire il tutto.
“Si dice che in occasione delle nozze di Peleo e Teti, Zeus avesse chiamato tutti gli Dei a partecipare al banchetto, a eccezione di Eris, cioè la Discordia. Costei tuttavia sopraggiunse ugualmente, a tarda ora; ma poiché non le fu consentito di entrare, sporgendosi dalla porta d’ingresso gettò un pomo in mezzo ai presenti, dicendo che era destinato alla più bella”
Recensione di Patrizia Zara
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