I GIUDIZI SOSPESI Silvia Dai Pra’

I GIUDIZI SOSPESI, di Silvia Dai Pra’ (Mondadori – aprile 2022)

Un romanzo che narra le vicende di una famiglia tra splendori e declino. Una storia che si dipana in 25 anni, una famiglia borghese, i genitori sono due apprezzati insegnanti, due figli intelligenti: Perla, una ragazza di grande talento, la prima della classe, vincitrice di tanti concorsi e Felix il fratello più piccolo, imbranato e timido da ragazzo, ma anche da adulto, inconcludente e incompleto, è lui il narratore del romanzo. La classica famiglia borghese che piano piano si disgrega nel corso degli anni, tutto scaturisce dall’innamoramento della brillante Perla nei confronti di un ragazzo senza arte né parte, James, un giovane piacente e seduttore che ha un curricolo da cattivo ragazzo.

Questo amore per James sconvolge non solo la vita di Perla, che diventa sempre più succube del ragazzo nel corso degli anni, sino a sparire, non si saprà mai se per volontà di sfuggire all’uomo o vittima delle violenze di James. Perla il cui personaggio rimane non delineato sino in fondo, è la vera protagonista del romanzo, tutto ruota intorno a lei e alle sue vicende che condizionano la vita della famiglia. Il cambiamento di Perla e il suo allontanamento dalla famiglia, porta alla disgregazione del matrimonio dei genitori: Angela e Mauro prendono strade diverse: lui professore di filosofia, brillante e appassionato del suo lavoro diventa piano piano, apatico, demotivato, arriva a lasciare il lavoro; vive come un enorme fallimento che, la figlia tanto amata e tanto talentuosa, tanto simile a lui, la ragazzina con la quale disquisire di libri e di filosofia, non abbia raggiunto quelli che erano i progetti che sognava per lei, frequentare un’università prestigiosa, diventare una donna di successo.

Angela che ha vissuto per tanti anni all’ombra dell’eclettico marito comincia ad acquisire una propria indipendenza intellettuale, diventa preside e si trasferisce in una altra regione, cerca di rifarsi una vita con un nuovo compagno, ma resta sempre ancorata alla speranza che la figlia possa lasciare James, cerca in tutti i modi di riallacciare i rapporti con lei. Poi c’è Felix, la voce narrante, un ragazzo prima, che ha passato tutta l’adolescenza a sentirsi sempre confrontato con la geniale sorella Perla, poi un adulto inquieto, che non riesce a trovare un proprio equilibrio, neppure dopo la paternità. Resta sempre un figlio che cerca di riannodare i fili di una famiglia disgregata, punto di contatto tra i genitori, anche dopo la scomparsa di Perla, una sorella che ama profondamente ma che non riesce a salvare da sé stessa.

Un libro sull’incomunicabilità, su rapporti familiari che appaiono sereni, ma che nel momento in cui si appalesano dei problemi vanno in frantumi, legami basati più sull’idea della perfezione che della realtà e dell’accettazione dell’altro, anche nelle sue fragilità. Rapporti ossessivi, quello di Perla per James ma anche quello dei genitori per Perla, lasciando Felix sempre come figura marginale nella famiglia.

Recensione di Daniela Balti
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