HELTER SKELTER, di Curt Gentry e Vincent Bugliosi
Helter Skelter.
Nella lingua inglese queste due parole significano pressappoco “confusamente”, “alla rinfusa”.
Per gli amanti del rock rievocano un celebre brano dei Beatles.
Per altri, invece, sono la rappresentazione della follia e del male assoluto.
Nelle notti del 9 e del 10 agosto del 1969 due eventi sconcertanti e imprevedibili sporcano in modo indelebile l’immagine dell’ America perbenista. Sette persone vengono brutalmente trucidate e con il sangue di alcune delle vittime vengono scritte delle parole apparentemente insignificanti che nascondono un agghiacciante profezia.
Hollywood trema per la prima volta: una delle vittime è un’attrice giovanissima, incinta, moglie del regista Polanski.
Mentre le indagini della polizia proseguono e lo shock per quello che è accaduto paralizza gli abitanti della zona, una figura messianica di bassa statura, con occhi spiritati e un ghigno diabolico emerge dalle file di un gruppo di strani hippy arrestati durante una retata in un ranch.
Questo individuo scaltro e intelligente diventerà uno dei criminali più famosi degli Stati Uniti, il suo nome è Charles Manson.
“Charlie è Gesù Cristo!” Così è percepito dai suoi seguaci, la cosiddetta Famiglia. Questi semplici ragazzi che praticano l’amore libero e promuovono la pace sono in realtà crudeli assassini pronti a tutto pur di compiacere il loro leader.
Il Libro dell’Apocalisse, i Beatles, Scientology, Hitler sono solo alcuni degli elementi che compongono la pseudofilosofia di Manson e che collegati tra loro conducono ai moventi di questa carneficina.
L’intera vicenda viene narrata da Vincent Bugliosi il pubblico ministero affidato al caso, il quale descrive le autopsie, il processo, le testimonianze, l’impatto che la vicenda ha sulla società, riportando i fatti con metodo e trasparenza tanto da non farsi scupoli a denunciare gli errori della polizia che spesso pecca di incompetenza, creando ritardi nel reperimento delle prove e compromettendo le scene del crimine.
Il resoconto di un caso enigmatico e complesso che ancora oggi scuote le coscienze.
Purtroppo quello che fa indignare è che la vita di queste persone poteva essere tutelata, se solo il giudice non avesse permesso a Manson di uscire di prigione quando anche egli stesso aveva chiesto di non essere rilasciato. Come dice il detto “Dei se e dei ma son piene le fosse!”.
Un libro doloroso, scioccante ma necessario, non per comprendere qualcosa che non è giustificabile, ma per conoscere uno dei processi più lunghi, costosi e pubblicizzati degli Stati Uniti d’America.
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