GIORNO DEI MORTI, di Agatha Christie (Mondadori)
Ritrovato per caso in una delle librerie di casa, questo “Giorno dei morti” pubblicato nei Classici del giallo Mondadori nell’aprile del 1991, è un piccolo gioiello della Christie del 1945. Me lo sono letto in poco più di un giorno rivelandosi una di quelle letture che si fa fatica ad interrompere finché non si arriva alla fine. Insomma i gialli della Christie invecchiano proprio bene!
Assenti i suoi più celebri investigatori, il baffuto Poirot e la mite miss Marple, la scena è affidata al colonnello Race, già apparso in altre storie della Christie ma di sicuro una figura decisamente meno ingombrante. Un giallo psicologico, assai ben congegnato: l’affascinante Rosemary Barton è morta quasi un anno prima, avvelenata dal cianuro messo in una coppa di champagne, durante un pranzo in un ristorante di lusso; si era ritenuto un suicidio ma da qualche tempo il marito George ha ricevuto delle lettere anonime che affermano che la morte della donna è stata invece un omicidio.
“Sei persone pensavano a Rosemary Barton che era morta quasi un anno prima…” e nella prima parte sono proprio queste sei persone a parlare di lei, mostrandoci aspetti differenti della vittima: Iris, la sorella meno bella di Rosemary ma dotata della intelligenza e della personalità di cui la morta non brillava; Ruth Lessing, segretaria di George Barton, uomo d’affari; Anthony Browne, un bel giovane simpatico e misterioso; Stephen Farraday, politico e membro del Parlamento, e sua moglie Lady Sandra; infine lo stesso marito, George Barton, che decide di organizzare una seconda cena nel “giorno dei morti” per scoprire il colpevole. L’intreccio è davvero intrigante e ricco di tensione, con un altro morto e vari colpi di scena; non c’è che dire, anche in questo libro, forse meno famoso di altri, la Christie si conferma la grande scrittrice che è passata alla storia, e non a torto, come la regina del giallo.
Recensione di Ale Fortebraccio
GIORNO DEI MORTI Agatha Christie
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