FIORI RECISI. Storia di un’aspirante suicida, di Scilla Salvi (Scatole Parlanti – febbraio 2023)
Fiori recisi è prima di tutto un romanzo di formazione, una storia di sofferenze e assenze familiari, di amori anch’essi recisi e di solitudini profonde, di violenze, di traumi che trovano nel consumo di alcol e droga una risposta al desiderio di fuga. I gradini scivolosi di un pontile, l’acqua scura del lago, il lasciarvisi cadere per incontrare volti familiari e sorridenti, sono le immagini di un incubo dai potenti contenuti simbolici. Anche le brevi comparse di Geremy con le sue espressioni irridenti e sarcastiche o quelle di Ruth di sottesa e solidale amicizia, rimandano a visioni e voci di “persone che non esistono, che si materializzano e si dissolvono”, e condurranno il lettore a calarsi ancor più nel mondo inquieto della giovane protagonista al quale l’Autrice si accosta con particolare perizia e rara competenza.
Man mano che la lettura procede in questo lavoro di esordio di Scilla Salvi, giovane scrittrice bergamasca, si coglie una sorprendente familiarità con l’argomento trattato che non si limita all’aspetto narrativo ma ai temi sottesi all’intera vicenda, sapendo scavare con particolare maestria nel vissuto dei personaggi e fornendo spunti di analisi psicologica molto pertinenti e suggestivi. La scrittura e un linguaggio fluido e attualissimo permettono di avvicinarci al mondo ideato dall’Autrice, coglierne i minuscoli dettagli che costruiscono il rosario dell’esistenza, tasselli di un disegno più grande che, come fiori del male, esprimono, nonostante tutto, il continuo desiderio di rinascita e di felicità anche di ognuno di noi.
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