AL CONTRARIO, di Giuseppina Torregrossa (Feltrinelli)
Giustino, medico condotto di idee socialiste ma debole di carattere e affascinato dal fascismo in ascesa si ritrova ad esercitare in uno sperduto borgo dell’agrigentino. Siamo negli anni ’30 e la società del borgo è agitata dalle lotte tra padroni e braccianti, dai primi movimenti cooperativi e dalle faccende di paese in cui Giustino resterà un po’ coinvolto, un po’ estraneo.
È “il tempo degli uomini”, delle scaramucce di potere e delle idee politiche più proclamate che agite.
Scoppierà la guerra e tutto cambia nel borgo di Malacavata. Gli uomini al fronte, le donne dovranno organizzarsi, imparare a prendere le redini delle loro vite e della comunità in cui si trovano. Sarà la moglie di Giustino, diafana musicista palermitana a catalizzare l’agire delle donne verso obiettivi comuni. È “il tempo delle donne” la sezione del libro che io ho trovato di maggiore compattezza narrativa con personaggi anche minori che rubano il cuore.
La guerra finisce e forse il tempo che aspetta Malacavata è “quello degli scemi”!
Un bel libro, che ha una sua voce autentica e potente. Serve un po’ di pazienza per addentrarsi nella lingua che mischia italiano e siciliano!
Recensione di Chiara Terraneo
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