UNA STANZA PER ADA, di Sharon Dodua Otoo (NN Editore – luglio 2022)
Un romanzo d’esordio che è potente e originale come poche cose lette negli ultimi anni.
Una scrittrice inglese, di origine ghanese ma che scrive in tedesco.
La stanza di Ada già dalle premesse fa capire all’inconsapevole lettore che si sta infilando in una lettura complessa, variegata e piena di sfumature.
Protagoniste del libro quattro donne, o forse una sola che attraversa i secoli, e un bracciale antico della fertilità simbolo del femmineo e del potere immenso che da esso scaturisce.
Sulla storia si potrebbe dire molto altro ma credo che parte del piacere in questa lettura sia proprio quello di scoprire poco a poco l’inanellarsi degli avvenimenti che abbracciano cinque secoli.
L’intuizione di dare voce e pensiero agli oggetti che accompagnano le storie e che son essi stessi “entità in trasmigrazione” è ,a mio avviso, la parte stilisticamente vincente della costruzione narrativa.
Una stanza per Ada è un libro dolce e doloroso che ha il raro e prezioso potere di far piangere per l’incredibile empatia che si crea con “le Ada” ma al tempo stesso ha un immenso potere curativo. È scudiscio e lenimento per le ferite insieme.
Tanto altro ci sarebbe da dire ma in questo caso credo che l’unica cosa giusta sia invitare a leggerlo perché certe emozioni, così profonde ed intime, difficilmente riescono a trovare il giusto spazio in una breve recensione
Recensione di Annachiara Falchetti
UNA STANZA PER ADA Sharon Dodua Otoo
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