LA MIA DEA BENDATA, di Priscilla Zancan
“Ci sono persone che colpite da dramma si lasciano completamente schiacciare e rinunciano alla vita o iniziano ad odiare ciò che li circonda cercando un colpevole da accusare e ci sono persone che reagiscono allo stesso dramma diventando degli autentici fari nella loro comunità, come se quel dolore, scavandoli dentro, avesse trovato la luce.”
Credete nei Sogni? Avete la forza di guardare avanti e sperare? Ma soprattutto credete in voi stessi?
Un libro che si delinea come un inno alla vita e alla sua sacralità.
Sfogliandolo, passeggiavo in silenzio a Venezia tra le sue Calle malinconiche e poi volavo come un gabbiano tra i colori dell’alba, guardando dall’alto il blu profondo del mare in Sicilia.
Ed è in quella profondità, che è propria dell’animo umano, che la protagonista ci trasporta.
Attraverso le sue vicissitudini, perdite, sogni infranti e il suo incontro con la fede buddista, Priscilla tenta di mutare la propria sorte distruggendosi e ricostruendosi continuamente. Scava a fondo dentro se stessa per giungere infine ad una luminosa visione della vita.
Dallo stile leggero e incalzante, una storia che si fa leggere , in cui ci si immedesima e al termine del quale si prova il desiderio di non osservare più il quadro della propria vita ma di diventarne il pittore per dipingerla con tutti i colori più belli esistenti.
Essendomi stato consigliato, ho letto questo libro in un periodo particolare della mia vita e nelle sue parole mi ci sono ritrovata come se le avessi scritte io.
Ecco perché consiglio vivamente questo libro, perché fa quello che fanno i bei libri: ci arricchiscono delle esperienze altrui, ci fanno sentire meno incompresi e soprattutto meno soli in questo vasto universo.
In fin dei conti siamo tutti un po’ Priscilla…
Recensione di Rory Roxelana
LA MIA DEA BENDATA Priscilla Zancan
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