LA CAPANNA DELLO ZIO TOM Harriet Beecher Stowe

LA CAPANNA DELLO ZIO TOM, di  Harriet Beecher Stowe

Recensione 1

 

 

Kentucky, 1850. Arthur Shelby, ricco possidente con un pessimo senso degli affari si trova costretto a vendere il fedele zio Tom, lo schiavo che più di ogni altro lo serve ubbidiente e in silenzio.Tom, animato da sincera fede cristiana, non si rammarica di accettare la volontà di Dio e viene venduto al prima al signor Saint Clare, il quale si rivela uomo di buon cuore poi finisce in una piantagione della Georgia, dove riceve un duro trattamento….

Quando si dice che i libri sono più potenti delle armi, si dovrebbe pensare a questo romanzo, che ebbe ruolo decisivo nello scoppio della Guerra di Secessione.

La sua eco fu immensa, le polemiche e l’emozione che la sua lettura suscitò portarono gli americani, e gli europei, a schierarsi pro o contro la schiavitù, e un romanzo divenne così l’emblema di quasi due secoli di lotte per i diritti civili, anche quando, negli anni 70, i discendenti di quegli stessi schiavi accusarono il romanzo di dare un’immagine stereotipata ed edulcorata degli afroamericani, e chiesero che fosse escluso dalle letture di quelle stesse scuole del Sud che per anni l’avevano bandito per i motivi opposti.

Un romanzo speciale, che da sempre affascina i bambini, nei quali è innato il senso di giustizia, ma penso che anche molti adulti, specialmente di questi tempi, dovrebbero rileggerlo.

Dal punto di vista letterario, la prosa del romanzo è quella tipicamente ottocentesca, tuttavia scorrevole e l’impatto narrativo solido.

Un titolo che non dovrebbe mancare in nessuna biblioteca che si rispetti, col quale io vi saluto per un po’. Negli anni, credo di avervi parlato di ogni tipo di libri e magari ora è il momento che lo faccia qualcun altro…

Recensione di Valentina Leoni

 

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Recensione 2

 

È senza alcun dubbio uno di quei pochi libri che hanno cambiato il corso della storia e dell’umanità.

Un gran bel romanzo, una moltitudine di personaggi che si alternano in gioie e dolori di quella razza umana che, purtroppo ancora oggi, viene ingiustamente ritenuta inferiore alle altre.

 

Un libro dai grandi ideali, dai fortissimi sentimenti, dai sogni e dalle speranze perdute, dalle ingiustizie e dal dolore che milioni e milioni di uomini, donne e bambine hanno dovuto patire per secoli, dalla cattiveria, l’egoismo e l’ignoranza dell’essere umano.

Bisogna leggerlo con la consapevolezza, che le cose inconcepibili in esso descritte, la tratta degli schiavi, la separazione delle madri dai figli in fasce, le violenze fisiche e psicologiche che subivano questi uomini, all’epoca in cui venivano così descritte , erano consuetudini accettate.

Sopraffatto dai debiti, George Shelby si vede costretto a vendere il suo schiavo nero più fidato e onesto.

 

Una serie di vicissitudini aspettano il povero Tom che, sostenuto da una fede incrollabile e da una grande forza d’animo, non perde mai la speranza di riconquistare la libertà. Il giorno di Capodanno del 1863, in piena guerra di Secessione, il presidente degli Stati Uniti Abraham Lincoln proclamò solennemente l’abolizione della schiavitù ed espresse la sua gratitudine alla “piccola donna che ha acceso la scintilla di questa grande guerra”. Alludeva all’autrice della “Capanna dello zio Torn”.

È un libro che tutti dovrebbero leggere!

Recensione di Antonella Trocini

 

LA CAPANNA DELLO ZIO TOM Harriet Beecher Stowe

 

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