I DELITTI DI WHITECHAPEL. Il mistero di Jack lo Squartatore Guido Sgardoli e Massimo Polidoro

Londra

Ogni giorno poteva essere l’ultimo se avevi la sfortuna di trovarti in una zona malfamata come Withechapel, nell’East End della città.

Sfortuna doppia se il periodo prescelto riguardava la fine estate del 1888.

Se poi eri una donna, la speranza di poter sopravvivere alla voglia di sangue di Jack lo squartatore, raggiungeva quasi quota zero.

Sybil, donna giovane e istruita, non abitava in questa zona. Sua madre, purtroppo, non aveva avuto le stesse possibilità della figlia: finirà devastata dal coltello di Jack lo squartatore.

La sua morte porterà Sybil a cambiarsi d’abito per prendere le sembianze di una coraggiosa detective che affiancherà Scotland Yard nella caccia al folle sanguinario.

Ribadisco : ” coraggiosa ” perché non saranno pochi i momenti in cui si troverà da sola…

La bibliografia dedicata a Jack lo squartatore è piuttosto ricca, quindi, per stessa ammissione degli autori non era semplice scrivere una trama originale, dettagliata e soprattutto offrire delle risposte certe.

Da lì l’ idea vincente (come altre del resto) di scegliere, nel ruolo di detective, una ragazza come Sybil che, non dimentichiamolo, è una persona realmente esistita così come altri personaggi presenti nel libro.

Le pagine si bruciano in un amen, dato che gli autori hanno adottato uno stile semplice, concreto, coinvolgente e adatto a tutti i palati. Perché se è vero che il romanzo non si basa su una storia d’amore strappalacrime, è altrettanto vero che l’effetto splatter dobbiamo dimenticarcelo.

Meglio così ? Dipende, come sempre, dai punti di vista.

La domanda però che tutti ( credo ) ci poniamo è ” scopriremo un giorno la verità su Jack ? “

Ai posteri l’ ardua sentenza.