IL LIBRO DEL MESE: GRANDE MERAVIGLIA Viola Ardone

IL LIBRO DEL MESE: GRANDE MERAVIGLIA, di Viola Ardone (Einaudi- settembre 2023)

 

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Grande meraviglia è per le sorveglianti del manicomio essere nelle mani dei “dottorini”, quelli giovani che non credono che i manicomi siano la soluzione per aggiustare la pazzia delle persone, e che le “caramelle” colorate o peggio l’elettricità non siano la risposta…
Meraviglia è anche il nome del dottorino che crede più nella psicoterapia che nella chimica, che parla con le ospiti ( non alle ospiti), fervente sostenitore della legge Basaglia, già in vigore ma fortemente disattesa.

 

Un dottorino che organizza una partita di calcio tra gli ospiti, uomini e donne, che chiamano le due squadre Patetico Madrid e Paris San Gennaro.
La protagonista e prima voce narrante di questo splendido romanzo è Elba. È nata nel manicomio perché la madre vi era stata internata incinta, in un periodo in cui per annullare un matrimonio bastava fare certificare la pazzia della donna. Ama i numeri decimali, perché sono precisi ma incompleti come lei. Tiene un diario dei malanni, dove annota i sintomi delle pazienti e scrive diagnosi persino più precise di quelle del primario. Nella prima parte del romanzo Elba ci racconta la sua infanzia in quello che la sua Mutti chiama Mezzomondo, in un gioco dolce e affettuoso che la madre mette in scena per mascherare la disperazione e dare alla sua bambina una parvenza di normalità, dove anche i nomi affibbiati alle pazienti e al personale hanno un’aura fiabesca: Lampadina è l’infermiera addetta all’ elettroshock, poi ci sono Mastrolindo, Gillette, Nonna Sposina e Colavolpe, il primario.

 

 

Il dolce inganno della madre termina quando Elba viene mandata a scuola dalle suore Culone. Al suo ritorno nel Mezzomondo le dicono che la madre è morta, ma lei non ci crede, e durante una nevicata, finalmente la incontra. Lei però non la riconosce, e la giovane trova altri modi per starle vicina e cercare di ritrovare negli abissi di una coscienza annientata da troppi elettroshock tracce della donna che era stata.
Spinta anche dal dottorino Meraviglia, intraprende gli studi e decide di dare voce alle tante donne che la società patriarcale aveva frettolosamente messo da parte come scarti inutili, raccontando di loro nella sua tesi di laurea.
Alla voce di Elba, fresca, ingenua e per questo di una sincerità disarmante, si alterna quella del “dottorino”, che racconta, molti anni dopo, l’esperienza in quello che lei chiamava “Mezzo mondo”. Settantacinquenne, solo, divorziato, sempre più smemorato, disilluso, ha perso la voglia di vivere.
Due voci complementari, per raccontare una vicenda verosimile, in cui, oltre alla malattia mentale, troviamo il tema del rapporto genitori-figli, declinato nelle sue differenti sfumature

 

Di Maria Teresa Petrone

 

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