Vince il Premio Viareggio 2024 Silvia Avallone con CUORE NERO

Vince il Premio Viareggio 2024 Silvia Avallone con CUORE NERO

 

 

Recensione 1

Emilia ha compiuto qualcosa di terribile.

Ed è nella sua vita che noi lettori atterriamo.

Una vita devastata dal male, che ha causato lei. Senza sconti, senza giustificazioni.

“Il male è un meno”. Una falla , una voragine, ci dice l’ Avallone. E noi questa voragine, con lei, la esploriamo, la viviamo, la sentiamo e la soffriamo.

Bruno è una vittima. Lui il male lo ha subito. E la sua vita è stata ugualmente fatta a fette, tritata, schiacciata.

Si può andare avanti dopo?

È molto difficile dirlo, anche dopo aver letto il bellissimo romanzo della Avallone.

Un libro sincero, che ci fa guardare anche dall’ altra parte, quella parte sulla quale puntiamo il dito, proprio quella sì , così oscena da non riuscire nemmeno ad immedesimarcisi

L’ autrice ci apre le porte sulla dura realtà dei ragazzi e ragazze che hanno un “meno” nella propria vita, fin da piccoli, responsabili o non responsabili delle loro colpe. Perché a quell’ età quello che conta non è il motivo che ti ha spinto a fare il male, ma solo come fare a raccogliere i cocci di una vita fatta a pezzi, per poter andare avanti.

Alla fine del romanzo mi sono chiesta nuovamente, si può andare avanti dopo?

Ancora non riesco a rispondere. Forse sì, in ogni caso accompagnati, per tutta la vita, dalla nube nera della nostra colpa, con la quale dobbiamo imparare a convivere , e che forse possiamo condividere con chi ci sta accanto.

Recensione di Benedetta Giannoni

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Recensione 2

Questo è il primo romanzo che leggo di questa autrice, e devo dire che ho iniziato con “Il botto”.

Emilia è la protagonista. Ma non è la sola. Insieme a lei c’è Bruno. Entrambi sono due “adolescenti mancati”, e leggendo capirete perché.

Entrambi sono alla ricerca di un futuro possibile. Emilia lo cerca dopo aver commesso un gesto terribile, si nasconde dagli altri ma soprattutto da sé stessa.

Bruno invece prova ad elaborare un lutto inaccettabile.

Per Emilia si spalancheranno i cancelli di un carcere minorile femminile. 15 interminabili anni.. ma non abbastanza per fare i conti con la propria coscienza.

Leggendo le pagine di questo romanzo, si può solo provare a capire qualcosa che ci fa inorridire e tentare di guardare “oltre”, anche oltre l’ingiustificabile.

Un’altra protagonista di questo romanzo, è la solitudine interiore. La si percepisce costantemente.

Emilia si sente sola, ed è assolutamente convinta di non meritarla questa vita, di non meritare un futuro.

Ma si intravede una fiocca luce in fondo al tunnel. E allora, forse un futuro è ancora possibile, bisogna solo imparare a crederci .

Sono davvero felice di aver letto questo romanzo perché ci lascia un bellissimo messaggio di speranza.

Ne consiglio vivamente la lettura

Recensione di Roberta Polizia

 

 

 

 

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