VERSO SANTIAGO Cees Nooteboom

VERSO SANTIAGO, di Cees Nooteboom (Feltrinelli)

Qualche anno fa, per ingannare il tempo in attesa del solito treno “con ritardo incorporato”, ho acquistato distrattamente questo libro credendo si trattasse di uno dei tanti libri di viaggio. Ma fin dalle prime pagine mi sono resa conto che in realtà avevo acquistato un libro d’amore. Amore per un luogo a lungo percorso e vissuto, la Spagna. Cees Nooteboom, giornalista e scrittore olandese, inganna il lettore fin dal titolo; “Verso Santiago” fa pensare al cammino verso Compostela sulle strade percorse nei secoli da milioni di pellegrini. Invece i venticinque blocchi narrativi che compongono il libro ci portano a vagare insieme all’autore attraverso una Spagna poco ‘turistica’, “un mondo di morte e di storia”, dove il paesaggio aspro e desolato evoca l’eco mai spenta delle cavalcate di Don Chisciotte.

Lo scrittore devia per fermarsi a guardare chiese romaniche, il profilo seghettato dell’Alcázar di Segovia e le arcate del suo celebre acquedotto. Ma anche per lasciarsi rapire dalla magia di Velázquez e dai versi di Machado, dai borghi assolati dell’Estremadura con la “sensazione folle che in alcuni luoghi qualcosa venga conservato soltanto per te, per aiutarti a ricordare”. Infatti la storia passata e quella più recente confluiscono con naturalezza l’una dentro l’altra. Piccole librerie antiquarie come quella di Cáceres si alternano ad edifici imponenti e sovraccarichi di decorazioni come quello che lo attende alla meta: il tempio di Santiago che si trasforma, nella sua immaginazione, nel rimorchiatore che traina la penisola verso l’Oceano.

Un viaggio di sensazioni, un viaggio ‘in interiore homine’.

Recensione di Miranda Valsi

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