TIMBUCTÙ Paul Auster

TIMBUCTU’, di Paul Auster

 

Timbuctù Paul Auster Recensione UnLibro

Il primo romanzo di Auster affronta il tema dell’incomunicabilità raccontando le vicende di Mr. Bones, un cane estremamente intelligente che gira il mondo insieme al suo bizzarro padrone, Willy G. Christmas, un logorroico barbone dalle velleità poetiche e incline alle sbronze.

Rimasto privo del suo strambo mentore, Mr. Bones deve arrangiarsi per cercare di raggiungere quel luogo felice nel quale il suo padrone prometteva sempre di portarlo: Timbuctù, dove cani e padroni parlano la stessa  lingua.

 

Timbuctù ha il tono di un’elegia moderna, nella quale l’autore, attraverso un linguaggio asciutto e senza sentimentalismi, racconta una storia di solitudine esistenziale, inquadrata nella cornice di una grande città, che l’autore sembra voler prendere a paradigma del mondo intero.

Pur apparendo leggero, questo romanzo è invece malinconico e profondamente pessimista, tuttavia mantiene un alto ritmo di lettura e l’autore è bravissimo nell’evitare scene strappalacrime o facili emozioni.

Per chi non ha mai letto Auster, per chi non teme di commuoversi e per chi ama i romanzi brevi.

Recensione di Valentina Leoni

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TIMBUCTÙ Paul Auster

 

Timbuctù Paul Auster Recensione UnLibro

 

 

 

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