Sesta lezione americana di Italo Calvino, Cominciare e finire: SE UNA NOTTE D’INVERNO UN VIAGGIATORE

Sesta lezione americana di Italo Calvino, Cominciare e finire: SE UNA NOTTE D’INVERNO UN VIAGGIATORE

 

“Vorrei poter scrivere un libro che fosse solo un incipit, che mantenesse per tutta la sua durata la potenzialità dell’inizio, l’attesa ancora senza oggetto”

Ho terminato questo meraviglioso percorso mano nella mano con il mio spirito guida, con Italo.

Un viaggio attraverso le sue preziosissime Lezioni americane che ho ritrovato in 5 grandi romanzi della letteratura di tutti i tempi, classica e contemporanea, italiana e straniera.

L’ultima lezione, Cominciare e finire, è doverosamente tutta dedicata a lui, a lui e al romanzo che lui a sua volta ha dedicato al piacere della lettura e a noi lettori.

Tutto inizia proprio nella nostra stanza preferita, nella nostra posizione di lettura più comoda, con la luce giusta, il silenzio perfetto…e il nuovo libro di Calvino tra le mani.

Ma dopo il primo capitolo, il racconto riparte dall’inizio, esattamente uguale…un errore di stampa che ti riporta in libreria per cambiarlo.

Dopodichè no se ne esce più…10 inizi di romanzi, tutti diversi, scritti da 10 autori diversi, 10 strade differenti, 10 possibili fallimenti oppure, come mi piace pensare, 10 possibilità.

Oggetto del romanzo è il lettore, il libro, la macchina della lettura: dalla stampa di una casa editrice, promozione, distribuzione nelle librerie e biblioteche, censura, vendita, successo, insuccesso…insomma la vita del libro, dalla penna dello scrittore alla poltrona del lettore.

Calvino sembra essersi chiesto: cosa sia un romanzo nella sua totalità, nel suo essere prima di tutto un oggetto; chi sono i lettori e cosa desiderano trovare in un romanzo; e infine, cos’è il romanzesco, vale a dire il fascino che esercita, la sua capacità di sedurre e promettere ore di appassionante evasione dalla routine quotidiana.

Si è intrufolato nella testa dei due protagonisti, un lettore e una lettrice e ha creato con una maestria unica, un divertente rompicapo, un gioco letterario, un puzzle.

Tra un incipit e l’altro, a fare da cornice, è la storia proprio di questi due personaggi accomunati dalla grande passione per la lettura e dalla ricerca della continuazione del libro che hanno comprato.

Eh già, perché il lettore è spinto da un desiderio: vedere come va a finire una storia.

Ma Calvino, che sembra divertirsi un modo ad impedire che si arrivi ad una fine, decostruisce il concetto di “Fine” e gioca con l’esigenza strettamente umana di controllare la vita, di mettere tutto in ordine, di arrivare alla conclusione, di svelare enigmi e non lasciare nulla di irrisolto.

Ma soprattutto Calvino ci invita a “ritrovare una condizione di lettura naturale, innocente e primitiva”, quella immersiva, evasiva, di puro godimento, senza porsi troppi problemi, senza dover per forza trovare verità nascoste e messaggi subliminali…leggere per il semplice piacere di leggere, leggere sapendo che ci sono ancora tanti libri da leggere, storie da seguire, esperienze da condividere, vite da conoscere.

Ogni lettore ha la sua modalità: chi mentre legge vaga con la mente e perde il filo della narrazione e insegue i suoi pensieri, chi non riesce a staccare attenzione e concentrazione dalle righe, chi rilegge libri già letti sapendo di scoprirci sempre cose nuove, chi legge mettendo in rapporto il libro in lettura con i libri già letti, chi pregusta tutto ciò che viene prima della lettura, chi punta sul finale e poi c’è il lettore a cui piace leggere solo quello che c’è scritto…

E poi ci sono io che amo tutto ciò che ha scritto Italo!

Buona lettura!!!

Di Cristina Costa

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