SEGRETO BRETONE Jean-Luc Bannalec

Segreto Bretone, Jean-Luc Bannalec (Neri Pozza – luglio 2024)

Avevo voglia di un giallo storico e questo libro, come ho letto da più parti, rientrava nella categoria.

Quando sono arrivata alla fine mi sono resa conto che voler per forza incasellare un libro in un genere letterario il 90% delle volte è inutile ma non solo… il 97% delle volte almeno è addirittura dannoso.

Tutto questo per dire che non è un giallo storico… io mi sono messa l’anima in pace subito. La mia ricerca dovrà continuare!

Ringrazio però tutti coloro che, sbagliando, mi hanno fatta imbattere in questo scrittore e nel suo commissario Dupin.

Nonostante questo libro sia la sua settima indagine e io non ne abbia letta nessun’altra, l’autore è stato molto bravo nel tratteggiare i personaggi dandomene un assaggio significativo.

Protagonista, quindi, promosso a pieni voti!

Ambientazione: promossa con lode!

Siamo, come dice il titolo, in Bretagna. L’autore è talmente preciso nella descrizione dei luoghi, che io, incuriosita da ciò che ho letto, sono andata a cercare le immagini dei posti e sono davvero così!

Una minuzia di particolari che non stanca, anzi, spinge a voler organizzare un viaggio accettando i consigli che l’autore manda direttamente ai lettori per bocca di un altro dei suoi personaggi. L’ispettore Riwal, braccio destro del commissario Dupin, organizza una “gita di lavoro” per i suoi collaboratori nella Foresta di Broceliande.

Mi è venuta voglia di sottolineare i passaggi precisi del libro per poi andarli a cercare sul posto… Io, che sono purista e credo nella conservazione intonsa dei libri di narrativa, mi sono salvata solo perché in quel momento non avevo né evidenziatori né matite a portata di mano! Avevo solo una biro, ma ecco, c’è un limite a tutto!

Trama: avvincente e promossa anch’essa!

Un gruppo di studiosi “dovrebbero” riunirsi per un convegno in questo villaggio ma poi succede che…

Non è il luogo giusto per svelare dettagli della trama.

Posso solo inquadrare chiaramente il libro nel genere poliziesco alla francese, ricco di tocchi di colore tipici del luogo. In questo caso, essendo in Bretagna, le frecciatine verso tutto il resto della Francia si sprecano e sono anche parecchio divertenti!

E allora perché è stato etichettato come “giallo storico”?

La Storia c’entra eccome!

La Foresta di Broceliande sembra sia uno dei luoghi fondamentali del ciclo arturiano.

Nella Foresta c’è il celebre Lago di Viviana, il celeberrimo “Scranno di Merlino”, la “Chiesa del Graal” e tanti altri posti che vengono narrati nelle leggende celtiche.

C’è un lungo cameo che ci riporta proprio ai cantori medievali, alle leggende tramandate per via orale e agli studi tra archeologia e letteratura che ruotano attorno a Re Artù e i suoi cavalieri della Tavola Rotonda…

In Francia? Ma Camelot non è in Britannia?

Non in Francia, precisiamo… in Bretagna, che è profondamente diverso!

Vi ho confuso abbastanza le idee?

Spero di si!!!

Ora seguite il mio consiglio: leggete il libro… ve ne innamorerete

Recensione di Rita Annecchino

 

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