
SEGNALE ASSENTE, di François Morlupi (Salani – maggio 2025)

François Morlupi, con Segnale assente, ci offre un romanzo che è tanto un giallo avvincente quanto un ritratto umano e psicologico dei suoi protagonisti. La squadra dei “Cinque di Monteverde” è composta da investigatori profondamente diversi tra loro, ciascuno con le proprie fragilità, ossessioni e sfumature caratteriali. Il commissario Ansaldi, in particolare, emerge come un personaggio ricco di umanità, un uomo segnato dalla vita, empatico e lontano dagli stereotipi del classico investigatore duro e impenetrabile.
Rispetto ad altri gialli moderni, che spesso vedono protagonisti investigatori solitari o detective dal passato oscuro, il commissario Ansaldi si distingue per la sua empatia e la sua umanità, rendendolo più vicino al lettore. Non è un eroe infallibile, ma un uomo che affronta le indagini con sensibilità e dubbi, caratteristiche che lo avvicinano ai romanzi di autori come Antonio Manzini o Maurizio De Giovanni, dove l’aspetto umano è centrale.
La trama si sviluppa attorno a un’indagine complessa, che mette alla prova la squadra non solo dal punto di vista investigativo, ma anche personale. Il romanzo non si limita a intrecciare suspense e mistero, ma approfondisce il lato più umano di chi cerca la verità, mostrando dubbi, paure e momenti di sconforto. Morlupi costruisce una narrazione avvolgente, che bilancia tensione e introspezione, lasciando al lettore il piacere di entrare nelle vite dei protagonisti e vederli muoversi tra le ombre di un caso inquietante.
Il risultato è un’opera che non solo intriga per la sua costruzione narrativa, ma che sa anche emozionare per la sua profondità psicologica
Recensione di Paolo Pizzimenti
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La narrativa gialla vista dalla parte di chi indaga – il commissario Ansaldi
La narrativa gialla vista dalla parte di chi indaga – il commissario Ansaldi (François Morlupi)
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