
POIROT E LA SALMA, di Agatha Christie (Mondadori)

” Alcuni delitti possono essere considerati artistici in quanto sono, se così posso esprimermi, supremi esercizi di immaginazione. Per risolverli, però, non è necessario essere dotati di creatività, l’unico requisito utile è la passione per la verità.”
Questo libro è solo incidentalmente un giallo. A partire dal titolo, che nell’originale è “The Hollow”, “Il Vuoto”, è un romanzo tra i più psicologici della scrittrice inglese, incentrato appunto sul vuoto: quello lasciato dalla morte di qualcuno, ma anche il vuoto della disperazione di una donna tradita, o rifiutata. Spesso la disperazione viene confusa con la passione, con sentimenti violenti. In realtà è freddo, solitudine e vuoto.
Certo c’è l’omicidio di un medico affascinante e fedifrago. C’è Poirot e le sue celluline grigie. C’è la grande magione nella campagna inglese e il gruppo di ospiti eterogeneo ma assolutamente “British style”.
Ma resta comunque uno dei gialli più anomali e meno lineari della Christie, uno di quelli in cui, dietro il velo dell’enigma poliziesco, si è messa più a nudo
Recensione di Azzurra Carletti
La narrativa gialla vista dalla parte di chi indaga – l’investigatore Hercule Poirot
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