Omaggio a Paolo Maurensig: ci piace ricordarlo con i suoi due romanzi più amati dai lettori!

P. Maurensing

Omaggio a Paolo Maurensig: ci piace ricordarlo con i suoi due romanzi più amati dai lettori!

 

CANONE INVERSO, di Paolo Maurensig

CANONE INVERSO Paolo Maurensig recensioni Libri e News Unlibro
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Recensione 1

Un uomo si aggiudica all’asta un violino per ventimila sterline. Un vero e proprio affare considerato che si tratta di un pezzo di Jakob Stainer, famoso liutaio del Seicento.

Il giorno seguente, poco dopo che il violino gli è stato recapitato, si presenta alla sua porta d`albergo uno sconosciuto, uno scrittore, il quale, in stato semi confusionale, chiede di acquistare lo strumento.

Resosi conto, però, della insensatezza della sua richiesta, l`uomo, rassegnato, si scusa.

All’atto di andarsene, il proprietario reclama delle spiegazioni per quella curiosa e inquietante visita. L`uomo si avvicina allora senza permesso al violino e lo prende tra le mani per osservarlo nei minimi dettagli, sotto lo sguardo atterrito del proprietario che teme il peggio.

Ma l’uomo gli restituisce il violino, e messosi seduto, inizia un lungo racconto che vede quello Stainer intrecciare il destino di molte vite.

Se avevo trovato “La variante di Lüneburg” un bel libro, ma non perfetto, la perfezione in Maurensig l’ho trovata con “Canone inverso”,

un libro bellissimo dove non aggiungerei, né toglierei una parola o sposterei una virgola.

Con una scrittura pulita e al tempo stesso elegante ed evocativa, Maurensig tesse una trama avvincente. Il suo progredire è lineare, ma teso, e riesce ad avvolgere in un alone di mistero anche i passaggi più in luce della storia.

Una storia che, a differenza di quella presentata nella sua precedente opera, non mostra incertezze, né sfilacciature. Il cerchio si chiude alla perfezione e il quadro finale risulta di grande pregio, regalando un racconto pieno di fascino, impreziosito dalla capacità di suscitare riflessioni sui temi cruciali della vita – quali l`amicizia, l’amore, la guerra – e sulla potenza delle passioni, come la musica.

Un libro che vale la pena leggere.

Recensione di Laura Pancini

 

 

Recensione 2

Il racconto si snoda a ritroso nel tempo, da qui l’origine del titolo del libro.
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Al centro della storia uno strumento musicale, il violino e il talento di due ragazzi con una passione e dedizione assoluta per la musica.
Il talentuoso e aristocratico Kuno Blau e il dotato violinista di umili origini Jeno Varga, due personalità diverse, dove l’amicizia viene messa alla prova dall’ambizione, dalle differenze sociali, dalla rivalità e dalla competizione. Poi il ricordo di Sophie Hirschbaum, un’eccelsa violinista. Lei diventa l’immagine dell’amore non carnale, bensì spirituale. Infine, ma non per ultimo, un amore smodato per la musica, una morbosità che rischia di diventare follia.

All’interno del racconto vi è inoltre un intersecarsi di personaggi misteriosi, persino il soggetto narrante non ha un’identità precisa. A concludere il romanzo, un finale inaspettato che mi ha letteralmente colta di sorpresa, un colpo di scena finale che rovescia tutte le carte.

Atmosfere suggestive e quasi magiche si snodano a sostegno di una scrittura serrata e avvincente.

Buona lettura!
Recensione di Marzia De Silvestri 
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LA VARIANTE DI LÜNEBURG, di Paolo Maurensig

 

LA VARIANTE DI LUNEBURG Paolo Maurensig Recensioni e News UnLibro
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Un ricco imprenditore tedesco viene trovato senza vita.
La sua condotta abitudinaria e in apparenza tranquilla lascia aperte varie ipotesi sulle quali indagare.


E se la soluzione fosse racchiusa in una mossa di scacchi?
Il gioco degli scacchi come metafora degli intrecci e delle dinamiche esistenziali.
Una vicenda privata che confluisce e si snoda in uno dei contesti più bui e atroci della storia dell’umanità.

Un romanzo breve, ma complesso perché si articola su più livelli narrativi che in parte ho trovato scollegati e ho rimesso insieme a fatica.

 

 

L’incipit è avvincente, la scrittura prosegue fluida, ma ho trovato la prima parte confusionaria e a tratti ridondante.
A settanta pagine dalla fine, la svolta.
Il racconto diventa denso di significato, duro, asciutto, intriso al tempo stesso di una tenerezza che conquista e tiene incollati alla storia in un turbine di pathos e disperazione.

La scrittura diventa magistrale: lucida e avvolgente. Il ritmo è serrato.
Un libro doloroso che ricorda, sopra a ogni cosa, l`importanza di “non dimenticare”.
Nel complesso, non la definirei un`opera armoniosa e riuscita alla perfezione, ma la ritengo di alto livello e ne consiglio senza dubbio la lettura.

Recensione di Laura Pancini

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L’isola dei tesori, dove gli animali sono preziosi

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